si salvi chi può
Agricoltura
Questa non è una crisi come le altre
Abbandonare gli agricoltori, non intervenire a sostegno immediato del settore primario per eccellenza, confidare nella riedizione quotidiana di quel miracolo che permette a milioni di persone, lontani dalla terra, confinati nei centri urbani, di trovare i banchi dei mercati e supermercati colmi a sufficienza dei beni prodotti dal lavoro agricolo, dagli ortofrutticoli, alla frutta, alla verdura, come fosse un automatismo alla pari dell’alternarsi del giorno e della notte, sarebbe, come tutti possiamo intuire, un crimine imperdonabile dalle proporzioni non facilmente immaginabili.
Microimprese
Alle nostre microimprese (lo stesso vale per artigiani e lavoratori autonomi in generale) è sinora stato negato, date le difficoltà che stanno attraversando, la richiesta di un anno bianco fiscale.
Viceversa viene loro imposto il versamento a giugno dell’acconto fiscale su quei redditi che stanno mancando a causa del blocco imposto dalla crisi sanitaria!
In pratica, so che stai rischiando la chiusura per fallimento per mancato fatturato ma ti chiedo ugualmente l’anticipo a giugno delle tasse che pagherai l’anno prossimo sulla base delle previsioni di reddito, e quindi di imponibile, dell’anno precedente…
A chi non fosse ancora chiaro, sappia che il 95% delle imprese italiane sono microimprese (meno di 10 dipendenti) che danno lavoro a quasi il 50% degli occupati producendo più del 30% diretto del Pil.
Sappia che esse subiscono un livello di tassazione tra il 60 e il 70% e che moltissime stanno in piedi per pura caparbietà dei loro titolari che quasi sempre lavorano più dei loro dipendenti guadagnando molte volte anche meno. Si tratta cioé di aziende che si muovono, sempre più spesso, fuori dalla logica capitalistica del profitto.
Lo dicono i loro bilanci finanziari, non eludibili come quelli delle grandi multinazionali (loro antagoniste principali). Così facendo, però, tengono in piedi l’Italia… ne sono l’architrave.
Queste microimprese stanno oggi cedendo… non possono resistere al crollo prolungato dei loro fatturati in seguito alla chiusura forzata della loro attività e dei loro mercati mentre devono continuare a onorare tutti gli abituali costi fissi dell’azienda…
Altri paesi, come la Germania, sanno molto bene che è necessario sostenere il proprio tessuto industriale per evitarne la necrosi… le aiutano, infatti, dando loro quasi tutto il fatturato mancato A FONDO PERDUTO!
noi non lo stiamo facendo… promettiamo solamente facilitazioni per ricevere denaro a prestito dalle banche perché possano, malgrado tutto, continuare a pagare le tasse, anticipatamente a giugno, come se niente fosse accaduto…
se cedono le microimprese italiane il rischio è quello di una rapidissima diffusione della miseria.
L’illusione dei CORONABONDS
A paesi come Germania, Olanda ecc. che ultimamente riescono a piazzare i loro titoli sui mercati finanziari a tasso negativo (significa, per intenderci, che loro si procurano denaro in prestito sui mercati finanziari vendendo i loro titoli a 100 e restituendo a cose fatte meno di 100) guadagnandoci la differenza…
A questi paesi stiamo chiedendo di sottoscrivere titoli di debito condivisi (con noi e altri paesi della periferia dell’eurozona, quelli che loro hanno definito pigs (maiali)), a tasso positivo…
Gli stiamo cioè chiedendo di indebitarsi insieme a noi e agli altri pigs sui mercati finanziari accettando di vendere titoli europei condivisi a tasso positivo… per intenderci coronabonds a 100, accettando di restituire più di 100 agli eventuali compratori/finanziatori…
Nel primo caso, più titoli di debito (dei loro) riescono a piazzare, più velocemente diminuisce il loro debito pubblico.
Nel secondo caso più titoli di debito (corona o eurobond che dir si voglia) si riuscisse a piazzare, più velocemente aumenterebbe il loro debito pubblico…
Se accettassero sarebbe solo per poter metter parola anche sulla nostra sovranità fiscale. Comincerebbero a dirci anche quante e quali tasse aumentare e pagare e quali spese evitare, ecc..
ma anche no, grazie.
Il quotidiano “Die Welt” afferma la propria contrarietà all’introduzione degli eurobond. Secondo “Die Welt”, “in Italia la mafia aspetta soltanto una nuova pioggia di soldi da Bruxelles”. Noi italiani dovremmo perciò essere controllati” dalla Commissione europea e dimostrare di spendere gli aiuti esclusivamente per l’emergenza sanitaria.
Si salvi chi può. Noi possiamo
Noi, però, non abbiamo bisogno di loro. Possiamo benissimo farne a meno. Possiamo fare affidamento a risorse endogene, in grado di liberarci dal ricatto dei mercati, come spiega uno dei compilatori del piano di salvezza nazionale Guido Grossi che vi invito ad ascoltare.