Tutto cambia perché nulla cambi
Il ritorno della Li(b)ra?
Con le parole di M. Zuckerberg progetto «Libra» vuole essere «una moneta universale, tecnologicamente simile al Bitcoin, con la quale pagare dalla corsa su Uber all’abbonamento di Spotify, comprare su Instagram o inviare soldi ad un parente».
Per Zuckerberg
«La missione è creare una infrastruttura finanziaria globale che serva a miliardi di persone in tutto il mondo. Vogliamo rendere facile per tutti inviare e ricevere denaro proprio come accade con le nostre app per condividere istantaneamente messaggi e foto».
La moderna valuta globale promossa da Facebook per pagamenti sui più diffusi servizi di messaggistica come messenger, whatsapp, instagram, ha un nome antico: Libra (Libra, dal latino significa bilancia, simbolo di giustizia o, se preferite il francese, libre nel senso di libero o anche l’unità di misura del peso, la libbra, in uso nei paesi anglosassoni). La prima impressione che se ne trae è quella di una valuta emessa da una sorta di impero transnazionale fatto di player globali, tra cui soprattutto multinazionali che prendono le mosse dai grandi NetWork, che fanno del mondo un paese. E-commerce, giganti delle telecomunicazioni, gestori di pagamenti, on demand companies, sono il genere di investitori che hanno deciso di aderire al consorzio Libra Association. FB conta di riuscire a coinvolgere un centinaio di grossi partecipanti. Un sistema dunque globale e isolato allo stesso tempo in cui si integrano perfettamente pubblicità, commercio e sistema monetario privato; non è neanche la brutta copia del bancor, di keynesiana memoria, di cui si valorizza esclusivamente l’idea di unità di conto globale.
Nel consorzio, insieme a Facebook, molti importanti brand, tra cui Visa, PayPal, Mastercard, eBay, Uber, Coinbase, Xapo, Vodafone e Iliad ed altri.
Gli utenti acquisteranno unità Libra (gettoni Libra) utilizzando valuta convenzionale che sarà convertita attraverso una specie di Bancomat per il cambio. Sarà possibile inviare e ricevere token Libra in modo semplice ed istantaneo sia dentro il Messenger di FB che all’interno di Whatsapp o Instagram. La applicazione Calibra sarà disponibile come app per iOS e Android. La prima versione di Calibra supporterà pagamenti peer-to-peer e i QR code che i commercianti potranno utilizzare per pagamenti in Libra.
Per effettuare pagamenti bisognerà preliminarmente convertire la valuta fiat di cui si dispone in Libra. Attenzione, se disponi di Yuan o Rubli dovrai prima comprare dollari o euro, yen ecc. … e questa non è una semplice svista ma costituisce, forse, il lascia passare più potente a favore della associazione Libra e della sua proposta di valuta globale. Come reagiranno i cinesi mentre stanno varando la rivoluzione della quinta generazione della rete è tutto da vedere.
Oggi, per comprare su Amazon si può saldare direttamente in valuta fiat senza costi aggiuntivi. Avendo necessità di trasferire denaro da una parte all’altra del mondo è possibile farlo in pochi secondi usando un servizio come Transfer Wise che utilizza il cambia valute di google in tempo reale. Ci si potrebbe allora chiedere quali siano le vere ragioni per la introduzione di Libra.
Il White Paper (WP), il documento ufficiale che ne descrive le caratteristiche è uscito recentemente (1). Libra sarà varata a metà del 2020.
Come è noto la maggior parte delle criptovalute non è adatto ad essere usato quale strumento di scambio di merci e servizi; sarebbe come utilizzare una unità di misura del valore continuamente variabile. Il valore delle crypto più note, bitcoin come ethereum è, infatti, variato molto rapidamente rendendo le crypto più adatte alle speculazioni finanziarie (si usano le fluttuazioni del valore per tentare di guadagnare dalla loro compravendita) che a mediare gli scambi di merci e servizi. Al contrario, perché una moneta sia spendibile su tutti i mercati, essa deve risultare affidabile. Tale caratteristica gli è conferita, in particolare, dalla capacità di conservare il suo valore. Essa deve perciò essere il più possibile «stabile» e non affetta da volatilità, con valore “agganciato” ad un paniere di monete fiat. Si tratterà, perciò, di una stablecoin. Non si tratta, dunque, di una criptovaluta standard.
Per renderla mezzo di pagamento adatta agli acquisti quotidiani (una daily uses che non sia utilizzabile come riserva di valore ma solo come unità di conto) su scala globale, l’ancoraggio sarà realizzato col dollaro Usa, l’euro, yen, il pound inglese (notare l’esclusione dello yuan cinese) e obbligazioni in forma di titoli di Stato. La stabilità sarà perciò garantita da quella delle valute fiat scelte come collaterale depositate a garanzia dell’emissione in proporzione uno a uno.
In sintesi, Libra è una “promessa di pagherò” riscattabile in valuta fiat. Vengono depositati dollari o euro, ecc, in un conto bancario e vengono emesse libre al cambio di 1:1 contro quei dollari, euro ecc.. Teoricamente, quando un utente rivuole indietro i suoi dollari li ottiene con la rassicurazione della distruzione delle libre corrispondenti da parte di Libra Association.
Queste, ed altre operazioni necessarie al funzionamento del sistema, presuppongono la necessaria centralizzazione, ad esempio, dei compiti di custodia. Tutte le garanzie sono detenute in riserve fiat che non saranno intaccate nel caso di crollo finanziario del sistema. Vendere Libra in cambio di valuta fiat sarà possibile ma solo attraverso un processo lento e costoso.
Così si legge sul White paper:
«Libra è progettata per essere una criptovaluta digitale stabile che sarà sostenuta appieno da una riserva di beni reali – la Riserva di Libra – e supportata da una rete competitiva di scambi che comprano e vendono Libra. Ciò significa che chiunque abbia Libre ha un alto grado di sicurezza nel convertire la propria valuta digitale in valuta locale in base a un tasso di cambio, proprio come scambiare una valuta con un’altra durante i viaggi. Questo approccio è simile a come altre valute sono state introdotte in passato: per aiutare a infondere fiducia in una nuova valuta e ottenere un’adozione diffusa durante la sua infanzia, è stato garantito che le banconote di un paese potrebbero essere scambiate per attività reali, come l’oro. Invece di sostenere Libra con oro, tuttavia, sarà sostenuta da una raccolta di attività a bassa volatilità, come depositi bancari e titoli di stato a breve termine in valute da banche centrali stabili e rispettabili.»
E se anche una Libra non fosse sempre convertibile nella stessa quantità di una determinata valuta locale, tuttavia:
«…le attività di riserva vengono scelte per minimizzare la volatilità, in modo che i titolari di Libra possano fidarsi della capacità della valuta di preservare il valore nel tempo. Gli Assets in Libra Reserve saranno detenute da una rete distribuita geograficamente di custodi con rating creditizio investment grade per fornire sicurezza e decentralizzazione degli assets».
La Libra Association (LA) dichiara che Libra sarà sviluppata sulla Libra Blockchain e avrà come controvalore (Libra Reserve), come abbiamo visto una riserva reale costituita da asset composti da monete fiat e obbligazioni (TdS) che le daranno stabilità, fungibilità, bassa inflazione, caratteristiche grazie a cui potrà essere accettata a livello globale.
Di conseguenza LA potrà acquistare debito degli Stati entrando così con tutto il suo peso nella gestione delle loro politiche economiche, in pratica, un ulteriore passo verso la privatizzazione dei sistemi monetari. Per dirla in breve la moneta che non possono più emettere i singoli Stati, tra cui l’Italia, la possono emettere, su scala globale, senza confini, un consorzio di aziende sovranazionali cui Facebook fa da capostipite.
Potremmo consolarci pensando che se tutta l’operazione si configurasse quale atto ostile contro quegli Stati dove Facebook è attivo, basterebbe una legge statale che ne dichiarasse l’illecito ma come sappiamo a molti Stati è stata (preventivamente?) tolta la possibilità di stabilire la loro politica monetaria o vi hanno rinunciato “volontariamente“.
Il White paper assicura che il sistema si servirà di una Blockchain open source con licenza Apache 2.0. A dire il vero questa valuta digitale non avendo nulla a che fare con le cryptovalute non dovrebbe utilizzare alcuna blockchain standard. Il problema non è di poco conto poiché una vera Blockchain garantisce la non duplicabilità della valuta digitale… e tuttavia il white paper assicura che:
«Le risorse alla base di Libra sono la principale differenza tra questo e molte criptovalute esistenti che mancano di tale valore intrinseco e quindi hanno prezzi che variano in modo significativo in base alle aspettative. Libra è in effetti una criptovaluta, tuttavia, e in virtù di ciò, eredita diverse proprietà interessanti di queste nuove valute digitali: la capacità di inviare denaro rapidamente, la sicurezza della crittografia e la libertà di trasmettere facilmente fondi attraverso i confini. Proprio come le persone possono usare i loro telefoni per inviare messaggi agli amici ovunque nel mondo, con Libra, lo stesso può essere fatto con i soldi – istantaneamente, in modo sicuro e a basso costo».
Il WP spiega come verranno garantite basse commissioni per le transazioni e come saranno compensati quegli investitori che hanno fornito capitale iniziale per far partire l’ecosistema:
«Gli interessi sulle attività di riserva saranno utilizzati per coprire i costi del sistema, garantire basse commissioni di transazione, pagare dividendi agli investitori che hanno fornito capitali per far ripartire l’ecosistema (leggi ‘Associazione Libra’) e sostenere ulteriore crescita e adozione. Le regole per l’assegnazione degli interessi sulla riserva saranno stabilite in anticipo e saranno supervisionate dall’Associazione Libra. Gli utenti di Libra non ricevono un ritorno dalla riserva.»
Come si vede Facebook e gli altri player stanno organizzando una incursione nei servizi finanziari che disintermedia le banche.
Si tenga anche presente che è molto probabile che gli utenti saranno premiati in coin di FB, come già accade con tanti giochi con i quali stanno crescendo i nostri figli, sulla base del numero di like, di condivisioni, di post pubblicati dai singoli al fine di fidelizzarli al sistema e coinvolgerli nella crescita di Fb, Instagram ecc.. Ciascuno avrà il suo piccolo incentivo … LA in cambio otterrebbe ulteriori dati preziosi ai fini di un marketing sempre più mirato.
Ci si chiede: Libra
fornirà una motivazione in più alla necessità che l’euro osservi ancor più rigorosamente la stabilità dei prezzi? Sappiamo che questo obbiettivo è stato raggiunto in ambito europeo mortificando la domanda interna e in generale a discapito della crescita economica, sino a indurre processi di stagnazione e deflazione.
sarà forse il modo che il dollaro utilizzerà per ritrovare il suo primato come moneta imposta per le transazioni di materie prime e valuta di riserva internazionale?
essendo progettata per favorire il commercio on line, su scala globale rischia di dare una potente spallata, forse definitiva al contante… a vantaggio di chi?
Si verificherà un ulteriore enorme incremento della velocità di circolazione (praticamente ormai quella della luce) della valuta digitale su scala globale, veicolante l’annesso meccanismo credito/debito proprio delle carte di credito? Con quali conseguenze?
Secondo Nouriel Roubini, docente ed economista statunitense: «Si tratterebbe piuttosto di un sistema completamente privato, controllato, centralizzato, verificato e autorizzato da un numero limitato di nodi autorizzati. Allora si tratta di crypto o tecnologia blockchain? Nessuna delle due»
Tutto sembra svolgersi secondo il sogno di Hayek che auspicava monete private e monete con corso legale che si fanno concorrenza. In realtà le monete private sono ormai tutte a corso legale anche se solo per consuetudine come nel caso della moneta bancaria che costituisce la quasi totalità della moneta in circolazione, la moneta di Stato avendo ormai ceduto il passo a quella emessa dal sistema delle banche centrali private. Ma con ogni probabilità non si tratterà di un circolo virtuoso che consentirà l’affermazione della migliore moneta ma di un cambiamento che possa permettere che tutto rimanga inalterato (nella migliore delle ipotesi) almeno relativamente ai rapporti di potere finanziario oggi imperanti nel mondo, anche a fronte degli imprevedibili cambiamenti tecnologici in atto e in divenire. Il tutto sarà catalizzato dalla deregulation, che fa seguito allo scollamento delle istituzioni politiche, che rischia di trasformare players privati, che si mettono insieme per darsi man forte e sostenersi reciprocamente un enorme oligopolio privato.
Il sogno di Hayek sarà sicuramente tale per pochi eletti, di certo un incubo per la stragrande maggioranza della popolazione.
(1) https://libra.org/en-US/white-paper/#the-libra-currency-and-reserve
articolo pubblicato su Scenari Economici
articolo pubblicato su Sovranità Popolare
articolo pubblicato su Iskrae.eu
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