
Siamo tutti vittime. Gli altri siamo noi
Il green pass scade come lo yogurt. Per rinnovarlo sarà necessario fare le successive dosi di vaccino che verranno imposte in numero necessariamente indeterminato.
Negare l’esistenza delle terapie domiciliari precoci, avallare il fascistissimo green pass e obbligare a vaccini che possono procurare effetti avversi, anche fatali, è criminale, nient’altro che criminale.
Nulla vieta ormai di pensare che possano spingersi sino a configurare quale reato penale il rifiuto del vaccino.
I danni, di natura sanitaria, civile ed economica, si sommeranno in modo non lineare. Le nuove restrizioni non eliminano le precedenti contribuendo, cumulativamente, alla costruzione di una trappola sociale che finirà per soffocare il mondo precedente sostituendolo con una mostruosa megamacchina sociale a cui intendono assuefarci a velocità crescente.
Non possiamo lasciarli fare per il bene nostro, che un mondo diverso e possibile l’abbiamo conosciuto, soprattutto per il bene delle giovani generazioni, presenti e future che rischiano, per mancanza di confronto, di naturalizzare l’orrore cui ci stanno costringendo.
Sino a quando i vaccinati, per amore o per forza, non accetteranno di vedere i danni reversibili ed irreversibili, anche fatali – sistematicamente censurati dai grandi media – su loro stessi, i propri familiari, amici e colleghi, accettando l’evidenza della truffa subita, non sarà possibile formare una risposta veramente maggioritaria ed efficace nel Paese. Dobbiamo cercare e trovare il modo di aiutarli a vedere la realtà rimossa prima possibile. Separarcene lasciando degenerare il conflitto non è una buona strategia. Si tratta dei nostri familiari, amici, colleghi, concittadini…
Vaccinarsi, accettare il green pass e tutto quello che ne consegue equivale, infatti, volenti o nolenti, a dare un proprio voto di consenso a questa fascistissima super maggioranza che, nutrendosi dell’emergenza provocata, rinnovata ed amplificata ad arte, riproduce le condizioni politiche che gli permettono di sopravvivere a sé stessa, finendo di demolire la vita sociale, civile ed economica del paese insieme a quel che rimane delle istituzioni democratiche, sin dalle sue fondamenta costituzionali.
Una maggioranza che mentre impedisce, di fatto, la vita stessa nel paese, dilania il popolo in opposte fazioni.
È necessario attrezzarci a capire chi sia il vero nemico e sentire, pensare ed agire di conseguenza costruendo un adeguato fronte di resistenza nazionale. Difficile ma necessario.
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Educatore alla Maieutica Reciproca di Danilo Dolci Studioso di modelli economici Membro esecutivo del Comitato No Guerra No Nato
Francesco, credo che dobbiamo parlare ed operare chiaramente di resistenza: resistenza ad un colpo di stato senza carriarmati,resistenza civile, non violenta ma assidua e dura per l’attuazione della Costituzione. Resistenza organizzata nelle singole province( almeno è da subito) da comitati unitari di base formati da rappresentanti locali delle associazioni, dei movimenti e anche dei vari partiti che accettano la formazione nazionale di un comitato di salute pubblica ed organizzare informazione, formazione, azioni legali, azioni di assistenza collettiva, azioni di lotta specifiche tipo occupazione di luoghi di lavoro che licenziano, presidi di denuncia e di ostacolo alla attività creditizie criminali, di presidio a difesa della natura pubblica di Monte dei Paschi o della Cassa Depositi e Prestiti, l’organizzazione locale unitaria di una economia circolare (senza rifiuti) con sostegno finanziario territoriale con moneta statale senza neppure pensare ai finanziamenti a debito della finanza internazionale e europea, infine per la mobilitazione specifica contro le spese militari, contro la presenza in Italia di armi di distruzione di massa come le bombe atomiche americane e della Nato, infine per una politica di sostegno alla produzione industriale di base con l’apertura commerciale a tutto il mondo e soprattutto con le economie che ci garantiscono crescita (Russia e Cina in primo luogo).
Giuseppe