
Emergenza programmata Piombino era nei sogni della SNAM da 10 anni
Scelte programmate rese più “digeribili” dall’emergenza bellica
Piombino era nei sogni della SNAM da almeno dieci anni


Si osservi la cartina, pubblicata da SNAM nel 2012, relativamente al tratto di rete in fase realizzativa/autorizzativa che collega Piombino al gasdotto nazionale. Senza la realizzazione fisica di quel tratto non avrebbe alcun senso il parcheggio di una nave rigassificatrice (FSRU) nel porto della città. Evidente allora la “menzogna” di cui si è fatto portatore il commissario straordinario Giani (vedi il mio Giani: sì al rigassificatore nel porto di Piombino ma solo per due anni). Il commissario aveva infatti affermato che la nave rigassificatrice, larga 40 metri e lunga come tre campi da calcio, sarebbe rimasta nel porto per soli due anni, contraddicendo quanto già annunciato da Cingolani, intorno alla provvisorietà del “parcheggio” nel porto di Piombino, in vista, però, della costruzione di una piattaforma offshore in modi ancora non ben precisati (piattaforma offshore simile all’impianto davanti alle coste di Rovigo gestita da LNG Adriatica oppure nave rigassificatrice ancorata al fondale marino come nel caso della OLT LI/PI circa 100km più a nord).
Nessuna improvvisazione quindi, piuttosto una precisa Strategia Energetica Nazionale (SEN), che prevede un “gasdotto che collega Algeria e Italia (Sardegna) [attualmente noto come gasdotto GALSI]“(1). Piombino era già stato pensato come terminale del gasdotto GALSI proveniente dalla Sardegna.
Dal Piano decennale di sviluppo delle reti di trasporto di gas naturale 2016-2025 SNAM (2) si legge:
La SEN è stata approvata con decreto interministeriale dell’8 marzo 2013. Tra gli obiettivi della SEN è previsto il rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti, soprattutto nel settore del gas, e la riduzione della dipendenza dall’estero. A tal fine, il documento di strategia identifica misure specifiche per lo sviluppo di un mercato competitivo del gas e di un hub sud-europeo. Gli interventi previsti sono costituiti dalla realizzazione di infrastrutture strategiche, ed in particolare di nuova capacità di stoccaggio e di terminali di Gnl, e di altre infrastrutture di importazione. Per quanto riguarda i gasdotti, la SEN intende promuovere l’apertura del Corridoio Sud per l’importazione di gas dall’area del Caspio verso l’Italia, attraverso il progetto Trans Adriatic Pipeline (TAP). Inoltre, la SEN intende facilitare lo sviluppo di nuove rotte di importazione, con particolare attenzione alle possibili evoluzioni del progetto GALSI dall’Algeria e nuovi progetti di importazione del gas dal bacino del Mediterraneo. Per quanto riguarda la rigassificazione, la SEN prevede che sia necessario realizzare un terminale di rigassificazione di capacità pari a 8-16 miliardi di metri cubi/anno (8 miliardi di metri cubi/anno in presenza del TAP), in particolare per favorire l’accesso al mercato spot del GNL e ulteriormente aumentare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento italiane. La SEN prevede infine la promozione della disponibilità di capacità di controflusso (virtuale e fisica) verso i mercati del Nord e Centro Europa.
Progetto GALSI

Diamo allora un’occhiata un po’ più da vicino al gasdotto GALSI. Esso “…include la posa di nuovi metanodotti a terra, per complessivi 350 km, di una condotta a mare di 275 km e la realizzazione di un impianto di compressione a Olbia. Tali potenziamenti garantiscono nuova capacità di trasporto nel punto di entrata di Porto Botte in Sardegna di 24 MSm3/g. La costruzione di un nuovo gasdotto che collega l’Algeria all’Italia è riportata nella lista dei PIC, ma al momento non vi sono informazioni circa lo sviluppo del progetto da parte delle società promotrici. Il progetto “GALSI” è incluso nel TYNDP 2015-2024 di ENTSOG con il codice identificativo TRA-N-012″.
Tutto questo indica che sarebbe ben strano, che dopo aver investito diversi milioni per la costruzione di un tratto di gasdotto di circa 100 km, atto a collegare la FSRU di Piombino al gasdotto nazionale, sloggiassero poi, dopo solo due anni di attività, il rigassificatore galleggiante, liberando per sempre il porto, come vorrebbe far credere Giani. Più facile immaginare che per risparmiare il tratto di gasdotto sottomarino – che, come si vede dalle carte di SNAM, non è affatto previsto – abbiano davvero deciso, secondo l’ipotesi peggiore possibile, di parcheggiarlo per sempre nel porto di Piombino, derogando a tutte le norme che prevedono che impianti di tale natura non possano assolutamente coesistere con i centri abitati.
Una tale scelta, presa ufficialmente per dare una “risposta veloce” conseguente alla volontà di rinunciare al gas russo per “esigenze di pace” comporta, viceversa, la rinuncia ai contratti a lunga scadenza con la Russia che assicuravano prezzi stabili e bassi a vantaggio dei cittadini e del sistema produttivo del Paese.
Il GNL proveniente dagli USA garantisce, viceversa, prezzi in continua crescita, grazie ai fenomeni speculativi cui è soggetto il mercato spot del GNL e danni ambientali connessi alle tecniche di estrazione dello shale gas. Utilizzando 18 indicatori di sostenibilità si scopre, infatti, che lo shale gas è tra le fonti energetiche meno sostenibili.
Quanto “green” sia il gas liquefatto risulta peraltro dalla valutazione del centro studi francese Carbone 4 – il quale afferma che il GNL rispetto al gas convogliato comporta emissioni equivalenti di CO2 due volte e mezzo maggiori rispetto a quelle emesse dal gas che arriva via gasdotto. Ed è il trasporto via mare, in particolare, a presentare più di una criticità. In termini di emissioni, inoltre, il 21% di quelle del GNL derivano dalle fasi di liquefazione, trasporto e rigassificazione, tutti passaggi in più rispetto all’impiego diretto del gas naturale aeriforme.
Non sarebbe meglio farla finita con le sanzioni di guerra alla Russia, rispettare l’art.11 della nostra Costituzione e ripudiare davvero la guerra, smettendo di mandare armi e supporto logistico e finanziario all’Ucraina? E smetterla di appoggiare Zelensky che oltretutto ha recentemente ordinato di distruggere 100 milioni di libri russi poiché “diffondono il Male”, in perfetto stile nazista…?
e mandare finalmente diplomatici di lungo corso a chiedere, prima di tutto, scusa alla Russia, per la guerra che l’Occidente ha voluto e foraggiato in Ucraina con costante e criminale determinazione, da molti anni a questa parte, e ricostruire, prima possibile, le condizioni della Pace.
Per Draghi tuttavia:
“La lotta che appoggiamo oggi, i sacrifici che compiremo domani sono una difesa dei nostri principi e del nostro futuro”. Di quale futuro parli, lui solo lo sa. Noi sappiamo che Draghi per “amor di pace” ci chiede di rinunciare all’aria condizionata e di accogliere a braccia aperte, in un porto come Piombino, che oltretutto mobilita – almeno attualmente – più di tre milioni di passeggeri all’anno, un rigassificatore, con un contenuto energetico di più di 50 bombe atomiche di Hiroshima, in deroga alle normative fatte rispettare un po’ più a nord, le quali stabiliscono che una volta piazzata la nave coi bomboloni in groppa, nel porto, tutta la città andrebbe immediatamente evacuata!
Complimenti a questa classe politica che ci sorprende per intelligenza e spirito di sacrificio. Grazie a loro vivremo sicuramente più a lungo, sereni e in pace…
Fuori i rigassificatori dal nostro Paese! Fuori l’Italia dalla guerra!
Addendum del 20 giugno
“Rifacimento metanodotto Livorno-Piombino DN750 (30’’), DP 75 bar ed opere
connesse nelle Province di Livorno e Pisa” Documenti procedura di Valutazione Impatto Ambientale (PNIEC-PNRR (3))


Il progetto, che prevede una modifica ed estensione dell’opera esistente consiste, in particolare,
nel rifacimento del metanodotto denominato Livorno Piombino e si localizza nella porzione
occidentale della Regione Toscana, interessando le provincie di Pisa e Livorno è localizzato nella
porzione occidentale della Regione Toscana, interessando le province di Pisa e Livorno e prevede
l’interessamento del territorio dei comuni di Collesalvetti (LI), Fauglia (PI), Rosignano Marittimo
(LI), Santa Luce (PI), Castellina Marittima (PI), Cecina (LI), Riparbella (PI), Bibbona (LI),
Castagneto Carducci (LI), San Vincenzo (LI), Campiglia Marittima (LI), Piombino (LI). Il tracciato
principale della condotta in progetto DN 750 (30”), si estende tra gli impianti Snam Rete Gas
esistenti ubicati rispettivamente in comune di Collesalvetti (LI) e di Piombino (LI) e si sviluppa per
84,240 km da nord verso sud.
Qui la sintesi non tecnica dello studio di impatto ambientale;
Qui le osservazioni del Comune di Piombino in data 08/06/2022;
Qui le osservazioni del Comune di Collesalvetti in data 09/06/2022
(1) https://www.arera.it/allegati/operatori/gas/pds/2016SRG.pdf – pag. 54
(2) https://www.arera.it/allegati/operatori/gas/pds/2016SRG.pdf – pag. 28
(3) Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza PNRR per una transizione energetica ed ecologica punta a rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato e che accelera sui temi della semplificazione; PNIEC o Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima per il periodo 2021-2030 è stato stilato da un team di policy maker e tecnici che fanno parte di MATTM, GSE, MiSE, ENEA MIT, RSE, ARERA, ISPRA e Politecnico di Milano
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