Draghi Yankee, please go home, forever!
Quanto è isolata la Russia?
Ricordate Draghi e Di Maio andare in Algeria a chiedere più gas agli algerini? Ebbene, il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, ha aperto alla possibilità che l’Algeria si unisca ai Brics (il gruppo di paesi che attualmente comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica)…
Già prima dell’Algeria avevano manifestato la volontà di aderire ai BRICS l’Iran e l’Argentina.
I paesi BRIC, poi BRICS con l’aggiunta del Sudafrica nel 2010, costituiscono un’organizzazione interstatale che dal 2009 tiene un vertice ogni anno dal quale emerge un rapporto annuale di analisi statistiche insieme alla concertazione di azioni economiche, finanziarie e politiche.
Sono tanti i paesi emergenti che possono aspirare, nel corso del tempo, ad essere inclusi nei BRICS. Tra questi, oltre a quelli su citati, si può pensare all’Indonesia, la Tailandia, il Pakistan, il Vietnam, la Polonia e la Turchia, l’Arabia Saudita e l’Egitto, il Messico, il Venezuela, etc.
Documenta l’importante Wilson Center di Washington: “i Paesi che hanno sanzionato la Russia per l’Ucraina rappresentano solo il 16% della popolazione mondiale”. Secondo l’Economist, due terzi della popolazione mondiale vive in paesi in cui il governo ha rifiutato di condannare l’invasione russa dell’Ucraina, adottando una posizione di neutralità o opponendosi effettivamente a espressioni di condanna…
Nella falsa coscienza dominante, diffusa dal mainstream, si continua, tuttavia, ad immaginare la Russia isolata.
La guerra contro chi?
È sotto gli occhi di tutti il fatto che la guerra economica, quale effetto collaterale della cobelligeranza europea, stia “bombardando” le economie europee dell’Unione.
L’effetto delle sanzioni lascia pensare che il mandato reale di Draghi e della corte europea cui appartiene, non sia solo la Russia ma la stessa Unione europea che andava ridimensionata anche in rapporto alle potenzialità economico-politiche insite nella sua collaborazione con la Russia da una parte, e la Cina dall’altra, in grado di oscurare, se lasciate crescere, l’egemonia unipolare degli USA nel mondo.
Chi non ricorda, nel caso del nostro Paese, la promozione di quella “distruzione creativa”, voluta dal gruppo dei trenta (2), citata da Draghi nel giorno del suo insediamento/investitura quale capo del governo, in piena continuità con i misfatti dell’ex Goldmann Sachs (1), a danno degli italiani e dell’Italia…
Il mondo multipolare è già realtà
L’imposizione della supremazia del dollaro, quale unica valuta internazionale, è stata ormai in gran parte superata. L’Occidente, nemmeno un miliardo di individui su otto, vanta un primato limitatamente alla potenza militare e al PIL, ovviamente c’è da chiedersi per quanto ancora… ma il rischio che quei gruppi di potere oligarchico occidentale che non si rassegnano alla perdita della egemonia politico economica degli USA, tentino l’escalation bellico, verso la guerra totale, nel tentativo di ripristino (Reset) del dominio unipolare degli USA sul resto del mondo è, purtroppo, ancora assai alto.
(1) Nel 2002 Draghi fu nominato Vice Chairman e Managing Director di Goldman Sachs per le strategie europee dell’istituto; dal 2004 al 2005 è stato membro del Comitato esecutivo del gruppo.
(2) Mario Draghi ha un ruolo nel “Group of Thirty”, istituito nel 1963 da David Rockfeller. Secondo Draghi, membro Senior del gruppo, era bene che le imprese che non ce l’avrebbero fatta in seguito all’emergenza pandemica, fossero lasciate al loro destino…
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