
Le prime ore del conflitto provocherebbero più di 90 milioni di persone uccise e ferite
Molti dei sopravvissuti morirebbero a causa dell’esposizione alle radiazioni
Risale a due anni fa la simulazione dell’Università di Princeton che attribuisce ai russi il primo passo nucleare: “L’audiovisivo, di quattro minuti, si basa su valutazioni indipendenti dalle attuali posizioni delle forze statunitensi e russe, i piani di guerra nucleare e gli obiettivi delle armi nucleari. Utilizza ampi set di dati sulle armi nucleari attualmente dispiegate, i rendimenti delle armi e i possibili bersagli per armi particolari, nonché l’ordine di battaglia stimando quali armi andrebbero a quali bersagli, in quale ordine ed in quale fase della guerra, per mostrare l’evoluzione del conflitto nucleare, dalle fasi tattiche a quelle strategiche, fino ai bersagli urbani”. A condurla il Program on Science and Global Security (SGS) che realizza analisi e attività di ricerca scientifica e tecnica per le politiche di pace.
Ovviamente si tratta della simulazione delle primissime ore dall’inizio del conflitto nucleare. Quel che accadrebbe nei giorni successivi non è contemplato (inverno nucleare).
I trattati di controllo delle armi nucleari sono stati progressivamente abbandonati. Il Trattato ONU sulla proibizione delle armi nucleari, ratificato da 66 Stati e firmato da 20, è stato boicottato da USA e NATO. L’Italia, invitata alla riunione di giugno, obbedendo alle desiderata di Washington, non ha partecipato neppure in veste di osservatore pur avendo inizialmente aderito al Trattato.
Il ritorno degli euromissili
ll Trattato INF Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty, firmato nel 1987 dai presidenti Gorbaciov e Reagan, aveva ripulito l’Europa dai missili nucleari a gittata intermedia (tra 500 e 5500 km) con base a terra. I Pershing II e i Cruise previsti a Comiso in Sicilia, negli anni Ottanta, erano stati eliminati insieme agli SS-20 sovietici. Tuttavia con il ritiro degli USA dal trattato INF, avvenuto il 2 agosto di due anni fa, si schierano nuovamente euromissili.
Siamo un paese fuorilegge
Nel 1975 avevamo ratificato il Trattato di non proliferazione nucleare che apertamente violiamo detenendo armi atomiche presso Ghedi ed Aviano. Esso, infatti, all’articolo 2 stabilisce: “Ciascuno degli Stati militarmente non nucleari si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari, né il controllo su tali armi, direttamente o indirettamente”. Si tratta dei missili B61 in corso di aggiornamento con i più micidiali B61-12 con potenza regolabile sino a 50 kiloton (4 volte la bomba di Hiroshima) destinati al bombardamento dei bunker sotteranei dove è previsto il rifugio operativo del comando supremo russo. Essi saranno trasportati dai nuovi e fiammanti F35A, da attacco nucleare, di stanza a Ghedi. Piloti italiani per trenta caccia e 60 missili nucleari pronti all’uso, agli ordini del comando statunitense. Gli Stati Uniti comandano, noi eseguiamo, e la conseguenza ovvia è che il nostro Paese è fatto oggetto di ritorsione nucleare.

La simulazione mostra, non a caso, come i primi bombardamenti nucleari siano previsti nella nostra penisola al Nord, all’altezza di Ghedi e Aviano; a seguire Camp Darby nel territorio tra Livorno e Pisa che precederà la base NATO di Sigonella nei pressi di Catania e l’area di Niscemi ospitante, suo malgrado, il MUOS, Mobile User Objective System. Si verificherà, infine, il bombardamento nucleare della Allied Joint Force Command (JFC)-Naples, con sede a Lago Patria, frazione di Giugliano in Campania, Napoli.
Il documento Nuclear Operations redatto dalle forze armate statunitensi aveva già preparato il terreno sdoganando l’uso di armi nucleari tattiche, le mini nukes, su teatri di guerra circoscritti.
In tanti rimuovono la possibilità di un conflitto nucleare secondo la logica diffusa negli anni della guerra fredda. In quegli anni ci si confortava all’idea dell’equilibrio del terrore. La guerra nucleare non accadrà mai si diceva poiché non ci sarebbero né vincitori né vinti… Si ignora che da molti anni a questa parte la strategia militare dominante, intorno alla quale si sono riorganizzate le superpotenze militari è quella dell’AFS, l’Atomic First Strike, che prevede la possibilità di infliggere al nemico un attacco di sorpresa in grado di minimizzare la sua risposta che sarebbe eventualmente neutralizzata.
Secondo il sistema della disinformazione oggi dominante bisogna aver paura della covid e proteggersene con mascherine e vaccini negando l’efficacia e l’esistenza stesse delle cure mentre i rigassificatori nei porti nei pressi dei centri abitati e la escalation atomica non devono spaventare nessuno.
Subiamo storicamente il giogo USA/NATO. Andava impedita la crescita del rapporto economico/politico tra Europa, Russia e Cina, potenzialmente in grado di oscurare definitivamente, a fronte di un mondo ormai nei fatti multipolare, l’egemonia degli Stati Uniti su scala globale.
La guerra tra gli USA e la Russia per interposta Ucraina mira perciò alla distruzione dei Paesi europei, in primis Germania ed Italia (1).
Il predominio incontrastato dell’infomazione deviata insieme all’incapacità diffusa di farci autonomamente consapevoli dello stato delle cose, di cui percepiamo solo frammenti, contribuisce a condurci verso il baratro.
Dovremmo riversarci per le strade e nelle piazze a pretendere che l’Italia esca dalla guerra. Le conseguenze di questo stato di cose sono, saranno, se non sapremo reagire efficacemente e in tempo utile, di enorme gravità.
I più come al solito non hanno compreso. Ai più viene sistematicamente impedito di farsene consapevoli.
(1) Titola il WSJ in riferimento al processo di deindustrializzazione in atto in Europa: “I prezzi elevati del gas naturale spingono i produttori europei a spostarsi negli Stati UnitiLa guerra in Ucraina sta facendo aumentare i costi energetici in Europa, mentre i prezzi relativamente stabili e gli incentivi per l’energia verde stanno attirando le aziende negli Stati Uniti“.
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egr. Francesco. non sa quanto mi fa orrore vedere queste previsioni. ma oramai con le basi usa-nato presenti sulle ns terre non c’è via di scampo in caso di guerra nucleare. perchè gli usa-nato userebbero le armi e mezzi che sono nelle loro basi per aggredire il nemico russo. quindi o prima o dopo – parlo di minuti – saremmo bombardati dai russi senza poterci difendere. scendere in piazza perchè l’italia esca dalla guerra non è più possibile: i ns governanti attuali, in capo il draghi, ha già detto tutto per farci meritare d’essere l’obiettivo n.1 o 2 insieme alla germania. dovremmo noi lavorare qui nel ns paese per evitare che certi nostri governanti dicano certe cose. come fare? si sta andando al voto proprio domani, eppure chiunque vincerà starà con gli usa-nato per cui la fine, in caso di guerra, sarà certa. starà al popolo decidere che i nuovi governanti fargli cambiare idea. come? a lei la risposta. ma alle manifestazioni non credo più poi tanto perchè dovremmo scendere in piazza in milioni in tutta italia e questo lo vedo arduo, molto arduo…
Salve Piero,
le rispondo con il comunicato del CNGNN di cui sono vicepresidente. Un caro saluto
Il COMITATO NO GUERRA NO NATO (CNGNN) si batte per un’ITALIA SOVRANA, NEUTRALE, FUORI DA OGNI SISTEMA DI GUERRA e per UN MONDO MULTIPOLARE.
Lo fa tramite le attività dell’Associazione Per un Mondo senza Guerre, il canale Pangea Grandangolo su Byoblu, e tramite campagne che concorrono all’obiettivo primario. Tra queste:
– FUORI L’ITALIA DALLA GUERRA – si chiede a tutti i movimenti, i partiti e i singoli, pur mantenendo ciascuno la propria identità e il proprio percorso, di convergere verso questo obiettivo urgente e prioritario. Il conflitto in Ucraina è stato cercato e provocato dalla NATO ed è parte della strategia di guerra USA contro la Russia.
L’Italia deve dire no all’invio di armi all’Ucraina ed alle sanzioni contro la Russia. E’ in gioco il nostro futuro e la nostra stessa vita.
– NATOEXIT – Le strategie della NATO ci hanno portato sull’orlo del precipizio:
la corsa agli armamenti nucleari mai arrestata, la distruzione della Federazione Jugoslava e dello Stato libico (dove ancora adesso si impedisce il riemergere della democrazia), la guerra provocata in Siria tuttora in atto, l’allargamento ed est della NATO, l’annullamento di tutti gli accordi con la Russia che mantenevano un equilibrio nucleare, la folle escalation contro Russia e Cina, la distruzione sistematica di ogni autonomia e sovranità dell’Europa.
L’Italia spende 80 milioni di Euro AL GIORNO per la NATO, mentre sanità, scuola, welfare e tutto ciò che necessita ai cittadini viene sacrificato. La presenza di più di 90 basi USA e NATO sul suo territorio e di armi nucleari illegali, rende l’Italia il primo bersaglio di un attacco. E’ dunque vitale uscire dalla sua strategia globale di guerra, morte e conquista.
– CONTRO I RIGASSIFICATORI – imposti a sostegno della suicida scelta di rottura dei rapporti con la Russia e interruzione delle sue forniture energetiche, che ci farà precipitare in una crisi economica senza precedenti oltre che mettere a rischio ambientale il nostro paese.
– ASSANGE LIBERO PER LA NOSTRA LIBERTÀ – la libertà di Julian Assange è la libertà di tutti noi. I crimini di guerra e gli illeciti meccanismi delle strategie dei governi occidentali da lui rivelati non possono restare impuniti. Toglierci la libertà di stampa, di parola, di espressione, toglierci la possibilità di conoscere l’operato dei nostri governi fa parte di questa guerra globale.
La strategia di guerra di cui siamo tutti vittime, e di cui il governo italiano è complice usa molte armi, non solo quelle convenzionali. Sono strumenti di questa stessa guerra la costante violazione della Costituzione Italiana, del diritto internazionale, della democrazia, dello stato di diritto e delle libertà personali. Il controllo, i lockdown, il greenpass, le vaccinazioni obbligatorie, l’attacco alla libera informazione e al dissenso, la distruzione del tessuto dell’economia reale e del lavoro, la ricerca utilizzata ormai solo per scopi militari, l’attacco alla socialità e alla cultura, l’eliminazione del contante, sono infatti tutte armi camuffate da politiche emergenziali.
Fa parte di questa strategia di attacco ai diritti dei cittadini indire le elezioni politiche italiane in modo da rendere difficile per i movimenti che dissentono di riuscire a raccogliere le necessarie firme per presentare le proprie liste elettorali.
Il COMITATO NO GUERRA NO NATO invita quindi tutti a votare e sostenere alle elezioni QUEI PARTITI CHE SOSTENGONO IN MODO CHIARO, COERENTE E NON EQUIVOCO LE SUDDETTE BATTAGLIE FONDAMENTALI E PRIORITARIE.
Se non vi riconoscete neanche parzialmente in nessuna formazione politica, vi invitiamo comunque a votare esprimendo la vostra posizione con una scheda nulla, piuttosto che ad astenervi, poiché solo in questo modo la vostra voce non contribuirà al calcolo delle percentuali dei partiti votati dalle altre persone.
In piazza per manifestare
Se non ora quando?
avevo iniziato a leggere con attenzione perchè condivido la preoccupazione di una escalation pericolosissima, poi quando ho letto del covid, mascherine e rigassificatore ho capito che era meglio lasciar perdere questo pistolotto. Comunque fuori l’Italia dalla guerra.