
Risparmi, virtuose innovazioni o meri tagli?
Secondo proiezioni ufficiali, la denatalità provocherà, nei prossimi 15 anni, un calo di 1,4 milioni di studenti e relative 60mila unità di personale scolastico, eppure ci sono scuole i cui collegi docenti acconsentono alle sperimentazioni quadriennali presso le superiori accettando di concentrare cinque anni in quattro. Riduzione forse sarebbe più appropriato dire tagli dei tempi di apprendimento. Un assurdo dal punto di vista educativo, didattico e lavorativo eppure sono già una realtà da molti ambita: il Ministero dell’Istruzione ha, infatti, aperto alla possibilità di formare mille nuove classi di liceo e istituto tecnico per conseguire un diploma “breve”. Non commenterò i “divertenti” modi di giustificare tali scelte però attenzione che per attivare una classe prima quadriennale, le scuole la devono comporre con almeno 27 studenti che è il numero minimo previsto dalla normativa di riferimento. In pratica un restyling delle classi pollaio o se preferite un “maiale” con la cravatta che fa pigliare due piccioni con una fava ai fautori dei tagli ai servizi pubblici, i quali rubano avidamente risorse a quello che, ormai troppo tempo fa, era l’orizzonte del welfare universale; lo fanno in modi sempre più subdoli mentre aumentano le oscene spese militari e l’invio di armi, piuttosto che di diplomatici, alimentando in modo criminale la guerra.
Milton Friedman, definito “l’eroe della libertà” consigliere delle politiche economiche del dittatore Pinochet e ispiratore delle attuali politiche economiche iperliberiste della Ue diceva: “Qualunque cosa si faccia per abbassare la spesa pubblica è ben fatta eccetto che per alcune spese molto selezionate come quelle per la difesa militare di cui abbiamo reale necessità”
I nostri prof hanno bene assimilato la lezione…
articoli correlati a cura dell’autore
Educare al coraggio di sbagliare
Laboratorio maieutico[1] su art. 1 e 3 della Costituzione VA /VB – Filzi – Pisa
Seminare Domande
Una scuola senza classi e senza bocciati
Radio tre: educatori a confronto. La maieutica reciproca di Danilo Dolci
Where’s the Revolution?
© COPYRIGHT Seminare domande
divieto di riproduzione senza citazione della fonte
Iscriviti per ricevere notifica ad ogni nuovo articolo
canale telegram di Seminare domande
https://t.me/Seminaredomande
Sono perfettamente d’accordo con te, Francesco. Da ex-docente posso dire che in questo modo la scuola viene ancor più declassata, con la conseguente rinuncia all’obiettivo principale che dovrebbe essere quello di ‘formare’ cittadini liberi e consapevoli, pronti a divenire professionisti o comunque lavoratori, preparati solidamente. Ho lottato, in questo senso, contro la proposta della quadriennale, quando ero in servizio. Però devo dirti che non sono solo gli insegnanti responsabili di questa decisione: anche molti genitori vogliono i 4 anni perché così i loro figli “possono più rapidamente inserirsi nel mondo del lavoro e non PERDERE TEMPO […..] con la scuola…” Questo discorso l’ho sentito con le mie orecchie più volte e non sparerei ancora addosso ad una classe docente che subisce costantemente gli attacchi, vessazioni, frustrazioni, da qualsiasi parte provengano. Sono stati umiliati, costretti a vaccinarsi, a ore di DAD NON PAGATE A SUFFICIENZA, A DUE ANNI E MEZZO DI SOFFERENZA, e tanto ancora si promette di avvilirli e accusarli. Per non parlare dello stipendio, il più basso d’Europa, e del ridicolo delle valutazioni dei meriti !!! (che non esistono!). Il sindacalista Landini, come operaio, guadagnava più di me ( pur vincitrice di concorso, con tanti anni di lavoro, trasferte x trasferimenti, laureata, con Master e pubblicazioni). Io ne sono uscita per questo, e conosco benissimo tutta la situazione. Stiamo attenti, quando accusiamo.
Con questo, ti ringrazio per il tuo lavoro prezioso di approfondimento su tutti gli argomenti e ti auguro di poter continuare a sollevare dubbi. Grazie e buon lavoro
Grazie Laura, hai perfettamente ragione.
Mettiamola così che non è stata (non è) visibile una opposizione esplicita a tutto quanto
la scuola pubblica ha subito da sempre, ed in particolare in questi anni pandemici.
Un corpo docente generalmente passivo anche rispetto alle decisioni sindacali…
I sindacati non hanno mai organizzato, per fare solo un esempio, momenti di informazione critica in merito alla campagna vaccinale
e al relativo obbligo…
La scuola e il corpo docente, praticamente all’unisono, hanno acconsentito e promosso criminali vaccinazioni di massa a danno dei giovani studenti…