Campagna “Fuori l’Italia dalla guerra”
È possibile aderire e partecipare alla Campagna “Fuori l’Italia dalla guerra” andando sul sito: www.fuorilitaliadallaguerra.it
È una campagna a cui si aderisce individualmente. Molti gli iniziatori appartenenti alle diverse sfere dell’economia, della cultura, della politica e del mondo associativo.
Coloro che hanno deciso di partecipare alla campagna sono già quasi 20 mila. Quasi la metà di loro hanno lasciato motivazioni assai significative sul perché abbiano deciso di aderirvi.
Che cos’è questo sito e come possiamo usarlo:
Il sito vuol essere non un semplice raccoglitore di adesioni, dove si va a mettere la firma per partecipare alla Campagna. Vuole essere lo strumento di comunicazione della Campagna.
Come possiamo usarlo? Allo stato attuale, in tre modi:
1) Contribuendo alla Videocampagna con propri video relativi ai temi della Campagna Fuori l’Italia dalla guerra;
2) Comunicando proprie iniziative e proposte, strettamente relative ai temi della Campagna, attraverso l’email comunicazioni@fuorilitaliadallaguerra.it;
3) Facendo conoscere il sito attraverso la propria rete di contatti.
APPELLO
Invito alla mobilitazione per l’uscita dell’Italia dalla guerra, contro le sanzioni alla Russia, a favore del nostro Paese quale mediatore di Pace.
Uscire dalla guerra che divampa dall’Europa al Nordafrica e al Medioriente, operare per una soluzione diplomatica, salvare l’economia.
La guerra — militare, economica, politica, mediatica, ideologica — sta travolgendo la nostra vita su tutti i piani. È anzitutto la guerra economica quella che sta “bombardando” a intensità crescente il nostro Paese. Senza materie prime ed energia tutto si ferma (cibo, farmaci, sanità, trasporti, illuminazione pubblica, internet, ecc.). L’energia a costi insostenibili provoca la paralisi progressiva del sistema produttivo e di quello dei servizi.
No alle sanzioni
Il gas russo è il più economico al mondo. Impedire che lo si possa usare, sostituendolo col GNL il cui prezzo è determinato da meccanismi speculativi, costituisce un atto di guerra contro l’Italia e gli italiani. Vengono colpite le famiglie, i lavoratori, le piccole e medie imprese di tutti i settori — commercio, agricoltura, industria, allevamento, pesca, ristorazione, turismo — già pesantemente colpiti dai lockdown. Il costo della vita è in continuo aumento. Fallimenti, chiusure, cassa integrazione e licenziamenti, deindustrializzazione, crollo dei consumi, degrado e miseria crescente ne sono la conseguenza più immediata.
Non c’è più tempo da perdere
È necessario mobilitarsi perché si possa uscire dal vicolo cieco nel quale siamo stati costretti. Portare alla luce lo scontento che corre orizzontalmente per il Paese. Opporci al sabotaggio istituzionale e all’attacco ormai sistemico alla nostra economia.
È in gioco la sicurezza nazionale
La crescente e diffusa consapevolezza di come la partecipazione cobelligerante del nostro Paese sia stata una scelta suicida, imposta da quei poteri sovranazionali cui il governo Draghi ha dato esecuzione, può e deve diventare una forza autorganizzata trasversale, attuando il principio costituzionale che la sovranità appartiene al popolo.
Partecipa alla costruzione di una grande alleanza trasversale contro la guerra per l’economia e il bene comune! Chiediamo all’unisono il ritiro delle sanzioni, il ritiro dalla guerra e che l’Italia medi attivamente per la ricostruzione delle condizioni della Pace. Diciamo no alle sanzioni, no al finanziamento della guerra e all’invio di armi, no alle spese militari, sì ad un ruolo attivo del nostro Paese quale mediatore di Pace.