L’uranio impoverito in Ucraina non danneggerebbe solo la Federazione Russa
La simpatica sottosegretaria alla Difesa britannica Annabel Goldie, ha dichiarato che il suo paese fornirà proiettili all’uranio impoverito all’Ucraina.
La reazione russa nelle parole di Putin: se il Regno Unito fornirà all’Ucraina armi con Uranio impoverito, saremo costretti a reagire, perché si sarà passata la soglia dell’utilizzo di armi con componente nucleare.
Ci si chiede se Annabel sia o meno consapevole di che tipo di armi sta parlando. Temiamo di sì.
Si tratta di armi che colpiscono anche la popolazione civile e inquinano radioattivamente l’ambiente (a causa della presenza di uranio impoverito nel terreno, nelle falde acquifere e nella catena alimentare). Il loro uso è già di per sé un crimine di guerra.
Ricordiamo che in applicazione del principio di precauzione, all’inizio del secolo, il Parlamento europeo aveva approvato con 394 voti favorevoli, 60 contrari e 106 astenuti una risoluzione comune (Doc.: B5-0047/2001/riv.1 Procedura: Risoluzione comune) nella quale si chiedeva agli Stati membri che fanno parte della NATO di proporre una moratoria sull’uso delle armi all’uranio impoverito.
Non è noto con certezza quante armi all’uranio impoverito abbiano in dotazione gli eserciti europei. Sono state utilizzate nei Balcani, in Afghanistan e in Iraq e in altre zone dove le forze armate italiane sono intervenute negli ultimi anni. Peraltro nessuno si è mai assunto la responsabilità della decontaminazione e del risarcimento dei danni ambientali provocati dal loro uso.
Ci si esercita all’uso di queste armi anche sul territorio nazionale. Nel 2011 “il Gip del Tribunale di Lanusei, Paola Murru, ha emesso un decreto di sequestro preventivo dell’intero Poligono di terra di Quirra e di Capo San Lorenzo. Il reato sarebbe quello di disastro ambientale. Il decreto di sequestro vieta completamente ogni attività agropastorale all’interno dell’area e quindi devono essere allontanati dal perimetro del poligono tutti i capi di bestiame che vi pascolano”.
L’uranio impoverito è un sottoprodotto del processo di arricchimento dell’uranio 238 che piuttosto che essere conferito nelle discariche nucleari viene venduto alle industrie militari per fabbricare proiettili pesanti, in grado di perforare, grazie alla sua natura piroforica, le corazze dei carri armati. Al momento dell’impatto esplosivo si forma aerosol radioattivo, microparticelle che si spargono nell’ambiente, in grado di provocare tumori e gravi danni genetici alle popolazioni che abitano i territori ove hanno trovato uso.
Anche i militari che li hanno impiegati hanno subito gravissime conseguenze causate dal loro uso. Furono impiegati per la prima volta dagli statunitensi nel 91 a Bassora e nel Kuwait ove le stime esistenti documentano un uso dell’uranio impoverito in quantità variabile da 300 a 700 tonnellate. Ne subiranno le conseguenze 697 mila soldati statunitensi tra cui si conteranno 9mila vittime. Nella popolazione irachena cancro, leucemia e malformazioni alla nascita, imputabili alla radioattività diffusa nell’ambiente. Tra i ragazzini inferiori ai 15 anni si verifica un incremento dell’incidenza di leucemie, nel 97 rispetto al 90, del 60% e del 120% di tumori maligni molti dei quali a carico del sistema nervoso centrale.
Più tardi, malgrado si conoscessero le conseguenze del loro uso sui militari, furono impiegati dalla NATO durante i bombardamenti del 1999 in Jugoslavia (10mila in Bosnia, 33mila in Serbia e Kosovo, per un totale di 15 tonnellate). Il cannoncino Avanger sull’aereo A-10, sputa 4200 al minuto da sette canne. A subirne le conseguenze, oltre alle popolazioni locali, 7600 militari italiani che si sono ammalati di cancro; di questi, 400 sono deceduti (1).
Recentemente avevamo temuto l’uso da parte di Kiev , nel conflitto in corso, di altre armi, sorelle minori delle armi nucleari, le bombe sporche. Si tratta di normali bombe a scoppio in grado però di diffondere scorie radioattive – che gli ucraini avrebbero a disposizione quali rifiuti nucleari delle centrali atomiche ucraine. La detonazione, spargendo materiali radioattivi nell’area colpita, contaminerebbe la zona rendendola inabitabile sino a che una bonifica non ripristinasse le condizioni di assenza di radiazioni nocive nell’ambiente.
L’annucio inglese è arrivato in concomitanza alla proposta del piano di pace cinese. Si potrebbe affermare che hanno aperto il fuoco sul piano di pace cinese approvato dalla Federazione Russa intensificando l’invio di armi e munizioni insieme alla loro pericolosità.
D’altronde mentre accusano la Cina di fornire armi alla Federazione Russa, il guerrafondaio europeo Borrell ha annunciato un piano di acquisto congiunto di un milione di “pacifici” proiettili per l’Ucraina nei prossimi 12 mesi, concordato tra i paesi della UE, da cui si è dissociata solo l’Ungheria.
Nel frattempo La Stampa denuncia la Corsa alle armi: quest’anno la spesa militare aumenterà di 800 milioni rispetto al 2022.
A tutti l’invito a partecipare alla Campagna FUORI L’ITALIA DALLA GUERRA
(1) Dati forniti dal Centro studi Osservatorio Militare.
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