Sempre più vicini alla catastrofe atomica globale. I russi costretti ad allargare lo spettro dei casi in cui si riservano di ricorrere alle armi nucleari

Sempre più vicini alla catastrofe atomica globale. I russi costretti ad allargare lo spettro dei casi in cui si riservano di ricorrere alle armi nucleari

Settembre 26, 2024 0 Di Francesco Cappello

Sin dall’inizio del conflitto con l’Ucraina (1) i russi avevano dichiarato che qualora si fossero ritrovati a fronteggiare il complesso delle forze USA/NATO trasformando di fatto il conflitto con l’Ucraina in una guerra esistenziale per la Russia, ebbene in questo caso non avrebbero esitato a far ricorso all’estrema difesa, l’arsenale nucleare russo, il più grande ed avanzato esistente al mondo.
Oggi la Russia si vede costretta a cambiare le proprie regole di ingaggio per il ricorso alla guerra nucleare

I precedenti

Attacchi contro la deterrenza nucleare russa

Come si ricorderà, lo scorso maggio, si era registrato un attacco mirante a danneggiare due radar russi appartenenti alla catena di allarme precoce contro gli attacchi missilistici nucleari. I radar fanno parte della rete di sorveglianza BMEW (Ballistic Missile Early Warning – Sistemi di allarme precoce) contro missili balistici intercontinentali a testate nucleari multiple, gli SSBN statunitensi, con bersaglio atomico la Russia provenienti da tutta l’area a Sud Ovest rispetto alla postazione del sito.
Chi ha organizzato tale attacco pare non rendersi conto di cosa significhi squilibrare la deterrenza atomica della Federazione Russa e oggi si ripetono con un attacco di droni “ucraini”, probabilmente provenienti dalla Finlandia, sulla regione di Murmansk, per fortuna sventato dalla contraerea russa a Olenegorsk, nei pressi dell’aeroporto nucleare strategico di Olenya. Di nuovo un attacco contro il deterrente nucleare russo (Vedi anche: Peskov ha commentato le notizie secondo cui gli UAV abbattuti sulla regione di Murmansk sarebbero arrivati ​​dalla Norvegia).
Si tratta di azioni pericolosissime che attentano alla capacità di risposta nucleare russa, in grado perciò di provocare una risposta con armi atomiche.
Ricordiamo, infine,gli F-16 dati in dotazione all’Ucraina. Come è noto si tratta di caccia utilizzabili quali vettori di armi nucleari. In pratica il loro utilizzo non permette ai russi di discernere, in tempo reale, se quello in corso con gli F-16 sia o meno un attacco con armi nucleari. Nell’incertezza sarebbero obbligati a considerarlo tale.

Permesso all’Ucraina di utilizzare armi a lungo raggio per colpire in profondità la Russia

Di recente, il Parlamento europeo a larga maggioranza ha dato a Kiev il suo assenso politico all’uso di missili a lunga gittata per colpire in profondità la Russia. Joe Biden, dal canto suo, è sul punto di concedere all’Ucraina il nulla osta per l’uso di tali armi con il beneplacito di Canada, Polonia, paesi baltici e il “ni” di altri paesi europei. Vedi il mio (Gli USA lanciano il sasso atomico e nascondono la mano).

Ricordiamo a tal proposito le reazioni russe espresse direttamente da Putin nel corso di un’intervista, dove ha chiarito che qualora la NATO desse il permesso di usare missili a lungo raggio occidentali, sul territorio russo, poichè tale permesso comporterebbe necessariamente l’uso diretto delle competenze USA/NATO si tratterebbe di una esplicita dichiarazione di guerra della NATO contro la Russia (3).

Serghey Lavrov, il ministro degli Esteri russo, in un’intervista alla TASS alla vigilia della 79ª sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si è aperta martedì scorso e proseguirà fino a sabato 28, per concludersi lunedì 30 settembre 2024, ha dichiarato: «La vittoria è necessaria. L’Occidente non capisce altra lingua. Questa vittoria sarà nostra, non abbiamo dubbi. Siamo diventati veramente uniti di fronte alla guerra che l’Occidente ha scatenato contro di noi per procura in Ucraina. Gli Stati Uniti non fanno altro che esacerbare i conflitti nel mondo cercando di agire come “risolutori di problemi». In nota (2) altra parte dell’intervento di Lavrov.

La Russia cambia le proprie regole di ingaggio per il ricorso alla guerra nucleare

Mercoledì 25 settembre, Putin ha convocato una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza sulla deterrenza nucleare.
A seguire le osservazioni introduttive nel discorso di apertura del Presidente russo alla riunione permanente del Consiglio di sicurezza sulla deterrenza nucleare:

È stato proposto di fare alcuni chiarimenti in termini di determinazione delle condizioni per l’uso di armi nucleari. Pertanto, nella bozza dei Fondamenti, è stata ampliata la categoria di stati e unioni militari nei confronti dei quali viene attuata la deterrenza nucleare. È stato integrato l’elenco delle minacce militari, per la neutralizzazione delle quali vengono attuate misure di deterrenza nucleare. Su cosa altro vorrei richiamare la vostra attenzione: nella versione aggiornata del documento, l’aggressione contro la Russia da parte di qualsiasi stato non nucleare, ma con la partecipazione o il supporto di uno stato nucleare, è proposta per essere considerata come il loro attacco congiunto alla Federazione Russa.
La Federazione Russa si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione contro la Bielorussia.
Informazioni attendibili sul lancio di armi da attacco aereo e spaziale verso la Federazione Russa porteranno a una risposta nucleare. Ci riserviamo il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione contro la Russia, anche se il nemico costituisce una minaccia critica per la nostra sovranità con armi convenzionali.

Perché è stato necessario riunire il Consiglio di Sicurezza sulla deterrenza nucleare? Questo Consiglio di Sicurezza potrebbe essere definito “basato sulla risposta della Russia a possibili attacchi sul suo territorio”. In un futuro molto prossimo, prima di scomparire definitivamente nell’oblio in un incontro con Zelenskyj, Biden consentirà ufficialmente l’attacco della Russia con missili a lungo raggio americani e britannici, cioè, in sostanza, scatenerà la Terza Guerra Mondiale. Perché quando gli ucraini, e di fatto gli americani, inizieranno a colpire obiettivi strategici, minando lo scudo nucleare, non ci sarà nessun posto dove ritirarsi. E proprio adesso ha senso delineare ancora una volta con chiarezza al mondo la cupa prospettiva che lo attende. Poiché la deterrenza nucleare non trattiene più nessuno, fategli sapere cosa gli accadrà. Non ci sono più le linee rosse? Ciò significa che ci sono passaggi specifici che Medvedev ha descritto più di una volta nel suo lavoro.

Medvedev sulla dottrina nucleare aggiornata della Federazione Russa

Medvedev: Il Presidente della Russia ha delineato gli approcci alla nuova edizione dei Fondamenti della politica statale nel campo della deterrenza nucleare. A seguire le principali modifiche.

  1. L’aggressione contro la Russia da parte di uno stato che non possiede armi nucleari, ma con il sostegno o la partecipazione di un paese dotato di armi nucleari, sarà considerata un attacco congiunto. Tutti capiscono di quali paesi stiamo parlando.
  2. Verrà stabilita una pari protezione nucleare per la Bielorussia come nostro più stretto alleato. Con “gioia” della Polonia e di numerosi pigmei della NATO.
  3. Un massiccio lancio e attraversamento del nostro confine con mezzi aerospaziali per distruggere il nemico, inclusi aerei, missili e UAV, in determinate condizioni, può diventare la base per l’uso di armi nucleari. Un motivo di riflessione non solo per il marcio regime neonazista, ma anche per tutti i nemici della Russia che stanno spingendo il mondo verso una catastrofe nucleare.

«È chiaro che ogni situazione che dà motivo di ricorrere alla protezione nucleare deve essere valutata insieme ad altri fattori e la decisione sull’uso delle armi nucleari sarà presa dal Comandante in Capo Supremo. Tuttavia, lo stesso cambiamento nelle condizioni normative per l’uso della componente nucleare da parte del nostro Paese può raffreddare l’ardore di quegli oppositori che non hanno ancora perso il senso di autoconservazione. Ebbene, per i più ottusi resta solo la massima romana: caelo tonantem credidimus Jovem Regnare».

Pare di assistere ad un film di fantascienza sulla fine del mondo di pessima fattura. L’Occidente appare inconsapevole o del tutto noncurante delle conseguenze catastrofiche delle sue decisioni oppure immagina e spera che la Russia stia bleffando e che mai e poi mai avrà il coraggio di premere il pulsante nucleare.

(1) Le ragioni della guerra stanno tutte nell’espansione della NATO sino ai confini della Russia comprendendo l’Ucraina. Ultimo atto dell’aggressione alla sicurezza (rottura del principio della indivisibilità della sicurezza) in ambito europeo è stato l’ingresso di Svezia e Finlandia. Quest’ultima condivide 1400 km di confine con la Russia, su cui gli USA/NATO pretendono piazzare le loro basi e sistemi missilistici lungo tutto il confine. Gli USA che hanno 800 basi militari in 80 paesi per diffondere la loro democrazia nel mondo vogliono includere anche altri paesi, anche l’Ucraina… Immaginiamo quale sarebbe stata la reazione degli Stati Uniti qualora l’ex Patto di Varsavia avesse inglobato paesi al confine con gli USA, Cuba, America Centrale, Paesi del Sud America… Basti pensare alla crisi dei missili a Cuba, nel 1962, in piena guerra fredda, che portò il mondo sull’orlo della guerra nucleare. Gli Stati Uniti al confine con la Russia sono una minaccia permanente alla sicurezza nazionale russa. La volontà di portare anche l’Ucraina nella NATO è stato, sin dal colpo di stato neonazista del 2014, orchestrato dagli USA, che hanno sostituito violentemente il presidente Janukovich che era a favore della neutralità dell’Ucraina e si opponeva al suo ingresso nella NATO. Gli atti successivi hanno visto la violazione dei trattati di MINSK e l’inserimento nella Costituzione ucraina del proposito irrevocabile dell’ingresso del paese nella NATO. Gli USA non hanno mai voluto negoziare sull’espansione della NATO. Hanno indotto gli ucraini a rifiutare la neutralità. Questa imposizione USA sull’Ucraina la sta distruggendo mentre ci raccontano che è per il suo bene, per proteggerla dai russi… L’Ucraina ha già avuto 600 mila vittime, milioni di profughi ed un territorio devastato. l’Europa ed il mondo intero sono ora più insicure. Finché si permetterà agli USA di interferire così pesantemente sui destini dell’Europa e di qualsiasi parte del mondo per riaffermare il loro dominio su scala planetaria la guerra non potrà che continuare.
Gli obiettivi sono anch’essi chiari: elevare una barriera tra Europa e Russia bloccando la reciproca crescita sinergica considerata ostile dagli USA, balcanizzare la Russia, colonizzarla economicamente depredandone le immense risorse, ridimensionare la Cina e bloccare il mondo nuovo in attiva costruzione, quello dei BRICS allargati.

(2) Continua Lavrov: «La situazione in Ucraina e nella Striscia di Gaza non fa che confermare che gli Stati Uniti, in quanto “risolutori di problemi”, non fanno altro che esacerbare i conflitti in tutto il mondo. Ogni volta che l’Occidente viene coinvolto come principale “aggiustatore”, scusate il gergo, si crea una situazione di crisi, tutto peggiora: centinaia di migliaia di vittime, devastazione, problemi socio-economici. Nel corso del mio lavoro attivo sulla scena internazionale, non c’è stato un solo caso in cui l’interferenza dell’Occidente abbia portato a qualcosa di positivo. E ora stiamo osservando una situazione simile con l’Ucraina e con lo stallo tra Palestina e Israele.
L’ONU preferisce non parlare dell’attacco alla regione di Kursk con armi occidentali.
I vertici delle Nazioni Unite preferiscono non parlare dell’incursione ucraina nella regione russa di Kursk, dove il regime di Kiev sta attaccando i civili con armi occidentali, ha dichiarato il Ministro degli Esteri russo. Ora, con i gruppi terroristici che attaccano la regione di Kursk con le moderne armi occidentali, i quartiere residenziali sono semplicemente bombardati su base giornaliera, le case, le strutture sociali, i civili che guidano verso luoghi più sicuri. Non ho sentito nulla dai rappresentanti delle Nazioni Unite responsabili dei diritti umani, compreso, ovviamente, il segretario generale.
I “responsabili” della NATO e dell’UE non si fidano dell’Europa orientale.
Secondo Lavrov, i Paesi dell’Europa orientale devono capire che i loro “padroni” nella NATO e nell’Unione Europea non si fidano di loro. I Paesi dell’Europa orientale attualmente sotto l’ala della NATO e dell’UE devono rendersi conto dell’atteggiamento dei loro gestori. Non si fidano di loro. Non saranno lasciati avvicinare a nessun appuntamento internazionale di rilievo”, ha detto. I Paesi evitano il dollaro perché si sono resi conto dell’inaffidabilità dell’Occidente.
Molti Paesi, avendo capito l’inaffidabilità dell’Occidente, stanno cercando di ridurre la loro dipendenza dal dollaro, ha osservato il Ministro. Ricordo perfettamente come negli anni ’90 gli emissari statunitensi presso il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale ripetessero come un mantra di non avere paura del dollaro. Il dollaro non è l’arma degli Stati Uniti. Il dollaro è un tesoro universale, è il sistema circolatorio dell’economia globale, dell’interdipendenza e così via. Dov’è ora tutto questo? Ora stanno scappando dal dollaro e coloro che sono stati coinvolti troppo profondamente in quel sistema stanno cercando di ridurre gradualmente la loro dipendenza.
Glorificare i crimini del regime di Kiev alle Nazioni Unite è essenziale per l’Occidente.
L’Occidente è passato da tempo dal dialogo alla diplomazia del microfono al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, glorificando e sbiancando i crimini del regime di Kiev. L’Occidente è passato alla diplomazia del microfono. È necessario che sia nel Consiglio di Sicurezza che in altri organismi ucrainizzi l’agenda, glorifichi Zelensky come portatore di valori democratici e globali e sbianchi gli approcci nazisti di questo regime, tutti i suoi crimini».
(3) «Non si tratta del divieto o del permesso al regime di Kiev di colpire il territorio russo. Ciò viene già fatto con l’ausilio di veicoli aerei senza pilota e con altri mezzi. Ma quando si tratta di armi ad alta precisione e a lungo raggio di produzione occidentale, la storia è completamente diversa. Il fatto è che, come ho già detto, è come qualsiasi esperto potrà confermare, sia qui che in Occidente, l’esercito ucraino non è in grado di utilizzare i moderni sistemi ad alta precisione e a lungo raggio di produzione occidentale. Non può farlo. Ciò è possibile solo utilizzando dati di intelligence provenienti da satelliti di cui l’Ucraina non dispone. Questi dati sono disponibili solo dai satelliti dell’Unione Europea o degli Stati Uniti, in generale, dai satelliti della NATO. Questo è il primo punto. Il secondo aspetto molto importante, forse quello fondamentale, è che solo i militari della Nato possono svolgere missioni di volo con questi sistemi missilistici. I militari ucraini non possono farlo. Pertanto, non si tratta di permettere o meno al regime ucraino di colpire la Russia con queste armi. Si tratta di decidere se i paesi della Nato parteciperanno direttamente o meno al conflitto militare. Se questa decisione venisse presa, non significherebbe altro che la partecipazione diretta dei paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei paesi europei alla guerra contro l’Ucraina. Questa è la loro partecipazione diretta. È questo, naturalmente, cambia significativamente l’essenza stessa, la natura stessa del conflitto. Ciò significherà che i paesi della Nato, gli Stati Uniti e i paesi europei saranno in guerra con la Russia. Allora, tenendo conto del cambiamento nell’essenza stessa di questo conflitto, prenderemo le decisioni appropriate in base alle minacce che ci verranno poste».

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