Ricerca Profonda. La rivincita dell’Open Source
DeepSeek è un modello di intelligenza artificiale cinese che sta sfidando con successo i colossi tecnologici americani e che rischia di bucare la bolla dell’HiTech statunitense gonfiata a dismisura dalle big three, i grandi fondi di investimento USA. Possibili vendite allo scoperto da parte di grandi player finanziari.
Il modello di IA cinese gratuito e Open Source ha raggiunto prestazioni elevate in tempi brevi e con un budget limitato, scuotendo il panorama dell’IA a livello globale
Tanto con poco
DeepSeek è stato sviluppato da un team cinese [1] con un investimento di soli 5 milioni di dollari, un importo notevolmente inferiore rispetto ai miliardi spesi da aziende come Open AI, Google e Meta. Nonostante ciò, DeepSeek ha superato modelli come GPT-4 di OpenAI e Claude 3.5 Sonnet di Antropic, specialmente in matematica e coding (in particolare, DeepSeek V3 ha raggiunto un’accuratezza del 51.6% in matematica e coding, rispetto al 23.6% di GPT-4o e il 20.3% di Claude 3.5).
Questo è stato possibile grazie a un’architettura chiamata mixture of experts – che riduce i costi computazionali – e ad altre tecniche innovative di addestramento, come il dual pipe and computation communication overlap (l’utilizzo di floating point 8 anziché 32 e la previsione di due token successivi invece di uno. Inoltre, DeepSeek è stato addestrato con sole 2000 schede video H800, mentre altri modelli hanno richiesto oltre 100.000 schede).
La rivincita dell’Open Source. Comunità cooperanti
Un aspetto fondamentale di DeepSeek è la sua natura open source (OS), che permette a chiunque di studiare, utilizzare e migliorare il modello. Questo approccio che è utile approfondire qui di seguito, si contrappone alla strategia delle grandi aziende tecnologiche che custodiscono gelosamente le loro tecnologie. La disponibilità del codice sorgente di DeepSeek sta abbassando le barriere all’innovazione e spostando il potere dai giganti dell’IA a una comunità globale di sviluppatori.
Uno dei punti di forza principali dell’OS è, infatti, la trasparenza. A differenza dei software proprietari, dove il codice sorgente è nascosto e accessibile solo agli sviluppatori dell’azienda che lo produce, l’open source permette a chiunque di vedere, analizzare e modificare il codice. In pratica si tratta di un software realizzato in modo cooperativo. Chiunque può capire esattamente come funziona il software, cosa fa e, soprattutto, cosa non fa e contribuire al suo sviluppo per il bene della comunità che lo utilizza. Oltretutto questa trasparenza è particolarmente apprezzata da chi vuole evitare sorprese, come funzionalità nascoste o backdoor che potrebbero comprometterne la sicurezza. Il codice è esposto al pubblico, e questo significa che migliaia di utenti sviluppatori possono esaminarlo alla ricerca di vulnerabilità.
Invece di affidarsi a un team interno di sviluppatori, come avviene con i software proprietari, l’open source beneficia della collaborazione di una comunità globale. Se c’è un problema, è più probabile che venga individuato e risolto rapidamente.
Per di più con un sistema proprietario, sei limitato a ciò che il proprietario del software decide di offrirti. Se hai bisogno di una funzionalità specifica o vuoi modificare qualcosa, dipendi completamente dalla loro disponibilità a farlo. Con l’open source, invece, hai il controllo totale. Puoi adattare il software alle tue esigenze, personalizzarlo e persino migliorarlo a vantaggio di tutti. Questo è particolarmente utile per aziende o organizzazioni con requisiti particolari che i software standard non riescono a soddisfare.
Dal punto di vista economico è più conveniente. Non ci sono costi di licenza, il che può rappresentare un risparmio significativo, soprattutto per individui singoli, comunità, piccole imprese e in generale per chi ha budget limitati.
L’open source rispetta la libertà degli utenti di utilizzare, studiare, modificare e condividere il software. Questo approccio aperto e collaborativo è in netto contrasto con il modello chiuso e commerciale dei sistemi proprietari. Per molti, l’open source non è solo una questione pratica, ma anche un principio etico: la condivisione della conoscenza e la collaborazione sono valori fondamentali.
Grazie alla comunità globale di sviluppatori che contribuiscono al progetto, il software open source evolve rapidamente e in modo dinamico. Le idee e le soluzioni nascono dalla collaborazione, e questo porta a risultati creativi e spesso più robusti rispetto a quelli sviluppati in un ambiente chiuso.
I sistemi proprietari hanno certamente i loro vantaggi in casi specifici in cui si necessita di un supporto professionale diretto e garantito in alcuni settori di nicchia.
DeepSeek è disponibile gratuitamente sul sito chat.deepseek.com, con la possibilità di utilizzare sia la ricerca web sia la funzionalità “pensante” per risposte più accurate. Il successo di DeepSeek dimostra che l’innovazione non è necessariamente legata a risorse illimitate e che la necessità può stimolare la creatività.
Le restrizioni imposte dagli Stati Uniti sull’esportazione di chip di ultima generazione hanno spinto le aziende cinesi a sviluppare metodi alternativi, portando alla creazione di un modello efficiente e competitivo. Secondo Bloomberg Intelligence, il settore tecnologico cinese ha un grande vantaggio nel campo del software, con un rapporto di tre sviluppatori cinesi per uno sviluppatore americano. Ciò suggerisce che la Cina continuerà a essere un attore chiave nel futuro dell’IA.
La bolla messa a nudo dall’IA cinese si sgonfia?
Le ripercussioni sui mercati finanziari, in particolare per le aziende tecnologiche americane non si sono fatte attendere. Le azioni legate al settore dei semiconduttori hanno subito forti cali, con Nvidia [3] che ha registrato perdite superiori all’11% perdendo circa 465 miliardi di dollari di valore. Altre aziende come AMD e Broadcom hanno registrato perdite significative insieme ad un altro settore che ha subito un forte ribasso che è quello dell’informatica quantistica. Aziende come SoundHound AI, Quantum Corp., IonQ Inc. e Rigetti Computing hanno visto le loro azioni crollare del 16,44%, 30,33%, 39,2% e 45,41% rispettivamente. Anche grandi aziende tecnologiche come Google, Microsoft e Meta hanno visto un calo del valore delle loro azioni tra il 3 e il 12%. In particolare a possedere la maggioranza delle azioni di Nvidia sono i grandi fondi di investimento Black Rock, Vanguard e State Street (The big three) che hanno gonfiato il titolo capitalizzandolo fino a tre trilioni di dollari, in modo abnorme rispetto al suo valore reale che non supera i 100 miliardi di dollari, il tutto nell’unica logica di massimizzazione dei dividendi ai propri sottoscrittori. Le restrizioni statunitensi sull’esportazione di chip per l’intelligenza artificiale che hanno mirato principalmente a limitare l’accesso della Cina a tecnologie avanzate hanno avuto un evidente effetto collaterale. I paesi alleati degli USA, come Giappone, Regno Unito, Corea del Sud e Paesi Bassi, godono di maggiore flessibilità nell’ottenere licenze, mentre altri paesi, come Singapore, Israele, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, affrontano restrizioni parziali e maggiore supervisione. Per paesi come Cina, Russia, Iran e Corea del Nord, vige un vero e proprio embargo tecnologico. Le limitazioni non riguardano solo l’hardware, ma anche la fornitura di servizi cloud per l’IA, con l’obiettivo di limitare la diffusione della potenza di calcolo al di fuori degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Ora le big three si vedono costrette a vendere prima che il titolo perda troppo valore. Il panico è stato ufficialmente scatenato dal timore che DeepSeek, essendo un modello di intelligenza artificiale più efficiente e meno costoso rispetto a quelli sviluppati dalle aziende americane, possa minacciare la loro posizione dominante sul mercato. La preoccupazione principale è che, se DeepSeek è davvero superiore e gratuito, i consumatori potrebbero preferire questo modello open source rispetto alle alternative a pagamento, come ChatGPT di Open AI o Gemini di Google. Ciò potrebbe portare a una riduzione dei ricavi per queste aziende, che potrebbero essere costrette ad abbassare i prezzi per rimanere competitive. Inoltre, il successo di DeepSeek potrebbe ridurre la domanda di chip di fascia alta prodotti da aziende come Nvidia e AMD, poiché DeepSeek è in grado di ottenere risultati eccellenti utilizzando chip meno avanzati e meno costosi. Questo potrebbe portare a un calo delle entrate per le aziende produttrici di chip. Alcune voci, messe opportunamente in circolazione, nel tentativo di riequilibrare, suggeriscono che DeepSeek potrebbe aver avuto accesso a chip avanzati, come gli H100, in modo non ufficiale, e che potrebbe aver utilizzato tecnologia open source già esistente, come quella di Open AI, ottimizzandola. Un’altra possibile dinamica è quella innescata da grandi speculatori che sfruttano il fenomeno deepseek alimentandolo ad arte per vendere allo scoperto e guadagnare dopo aver provocato il crollo del valore dei titoli ricomprabili successivamente a prezzi notevolmente sgonfiati. Fare profitti sgonfiando in modo controllato una bolla ormai insostenibile.
Assai significativo è stato l’impatto sulle quotazioni delle aziende che puntano all’energia nucleare dal 10 al 30% [3], causato dalle preoccupazioni degli investitori riguardo alla domanda di energia per i data center e altre infrastrutture legate all’intelligenza artificiale, che potrebbero essere ridotte grazie alla nuova tecnologia DeepSeek assai meno energivora e con prestazioni equivalenti e spesso superiori rispetto a quelle occidentali.
Stargate AI versus Action Development Plan of the AI
Nel campo dell’IA è in atto una vera e propria sfida tra USA e Cina. A fronte dei 500 miliardi di dollari della Joint Venture Stargate a guida USA (vedi il mio L’intelligenza stellare USA ci salverà dal cancro e creerà tanti posti di lavoro), la Banca centrale cinese ha stanziato 1 trilione di yuan (circa 137 miliardi di $) per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il progetto cinese si chiama “Action Development Plan of the AI”. A confronto sono due modelli opposti. Mentri negli USA lo sviluppo dell’IA è affidato ad aziende private, in Cina sarà gestito dallo Stato con i giganti della tecnologia cinese Deepseek, Baidu, ByteDance, Alibaba. Secondo alcune proiezioni entro il 2030, il mercato globale dell’IA raggiungerà i 15 trilioni di $. In più “La Cina produce quasi la metà dei migliori ricercatori di intelligenza artificiale del mondo“.
Infine sembra che DeepSeek stia avendo un impatto significativo anche sulla quotazione del Bitcoin, cavallo di battaglia della nuova amministrazione Trump. Recentemente, il prezzo del Bitcoin è, infatti, sceso sotto la soglia dei 100.000 dollari, raggiungendo un minimo di 98.938 dollari. DeepSeek solleva preoccupazioni tra gli investitori, non sappiamo quanto fondate, riguardo alla sostenibilità delle tecnologie esistenti e alla sicurezza dei dati, preoccupazioni che hanno comunque portato a una serie di vendite di massa, influenzando non solo Bitcoin ma anche altre criptovalute come Ethereum e Dogecoin.
[1] Il team cinese che ha sviluppato DeepSeek è una startup con sede ad Hangzhou, una città nota per la sua alta concentrazione di aziende tecnologiche (una silicon valley cinese). Fondata nel 2023 da Liang Wenfeng, DeepSeek è stata supportata dall’hedge fund High-Flyer. Il team ha lavorato per creare un modello di intelligenza artificiale avanzato chiamato DeepSeek-R1, che ha sorprendentemente superato alcuni dei modelli americani più noti in test di performance.
[2] L’esplosione della capitalizzazione di Nvidia nel 2024 è stata trainata principalmente dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale (IA). Nvidia è il principale produttore di GPU (Graphics Processing Unit) ad alte prestazioni, che sono essenziali per l’addestramento e l’esecuzione di modelli di IA complessi. La domanda di GPU di Nvidia è aumentata vertiginosamente a causa del boom dell’IA generativa, portando a un aumento esponenziale del prezzo delle azioni e, di conseguenza, della capitalizzazione di mercato.
[3] NuScale Power Corp: Ha registrato una perdita del 24%. Vistra Corp: Ha visto un calo del 26%.Talen Energy Corp: Ha subito una diminuzione del 21%. Constellation Energy Corporation: Ha registrato una perdita del 20%. Oklo: Ha avuto un calo del 30%. BWX Technologies: Ha visto una diminuzione del 10%. Cameco Corp: Ha subito una perdita del 9%.