Star Wars. La militarizzazione dello spazio

Star Wars. La militarizzazione dello spazio

Aprile 23, 2025 0 Di Francesco Cappello

Lo spazio è assai più di un semplice campo di esplorazione scientifica. Si è trasformato in una sede strategica in cui le grandi potenze competono per il dominio delle orbite

Cina e Russia stanno sviluppando attivamente le loro capacità spaziali, con un forte accento sugli aspetti militari e strategici. EssI hanno già colmato il divario con gli USA.
Il trattato del 1967 (**) ha impedito una corsa alle armi nucleari nello spazio, ma lascia margini per attività militari “grigie”. L’assenza di norme su cyberwarfare spaziale e armi convenzionali rende necessari aggiornamenti per evitare conflitti orbitali.
La nostra vita quotidiana è profondamente intrecciata con le infrastrutture spaziali: azioni comuni come telefonare, navigare in internet o effettuare operazioni bancarie online dipendono da esse. L’orbita terrestre è affollata di satelliti dedicati alle telecomunicazioni, alla raccolta di informazioni militari, all’osservazione del pianeta, alle previsioni meteorologiche e al supporto dei sistemi di difesa. Di conseguenza, lo spazio assume un ruolo sempre più centrale nella geopolitica internazionale, poiché gli Stati lo utilizzano per monitorare territori, presidiare confini, gestire sistemi di controllo durante i conflitti. Esso risulta sempre più militarizzato.

Una guerra nello spazio, tra Stati Uniti e un’alleanza russo-cinese, rappresenterebbe un evento con conseguenze estremamente gravi su più fronti: militare, economico, tecnologico, ambientale e geopolitico. Li indichiamo schematicamente.

Collasso delle infrastrutture satellitari globali
Comunicazioni interrotte. La distruzione o il danneggiamento dei satelliti di comunicazione (civili e militari) causerebbe il blackout di reti Internet, TV, telefoni satellitari e sistemi bancari.
Navigazione compromessa. I sistemi GPS (USA), BeiDou (Cina), GLONASS (Russia) e Galileo (UE) potrebbero essere disattivati o disturbati, paralizzando trasporti civili e militari.
Allerta missilistica cieca. I satelliti di allerta precoce sono fondamentali per rilevare lanci nucleari. Senza di essi, aumenta il rischio di false interpretazioni e di escalation nucleare.

Detriti Spaziali

Creazione di detriti spaziali (effetto Kessler (*))
L’uso di armi anti-satellite (ASAT) causerebbe la frammentazione di satelliti in migliaia di detriti orbitanti ad alta velocità che potrebbero rendere impraticabile l’orbita terrestre bassa (LEO) per decenni, colpendo missioni civili, scientifiche e militari.
Verrebbe bloccato l’accesso allo spazio per tutte le nazioni.

Estensione del conflitto a terra
Una guerra nello spazio sarebbe inevitabilmente legata a un conflitto più ampio sulla Terra.
Potrebbero seguire attacchi cibernetici, sabotaggi terrestri di stazioni spaziali o centri di controllo, e persino conflitti convenzionali o nucleari.

Corsa agli armamenti e fine delle collaborazioni spaziali
Organismi come l’ONU, l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) o il trattato sullo spazio del 1967 (**) verrebbero resi obsoleti.
La cooperazione scientifica e tecnologica tra paesi (es. Stazione Spaziale Internazionale, progetti lunari) verrebbe abbandonata a favore di blocchi geopolitici separati e militarizzati.
Nuove potenze emergenti (India, Iran, Corea del Nord) potrebbero essere spinte a sviluppare proprie armi spaziali.

Impatto economico globale
Le compagnie che dipendono dai satelliti (telecomunicazioni, navigazione, meteorologia, finanza, agricoltura) subirebbero perdite enormi.
Le Borse mondiali potrebbero crollare per l’instabilità geopolitica e l’interruzione delle infrastrutture digitali. Collasso dell’economia reale.

STATI UNITI
Gli Stati Uniti stanno intensificando significativamente la loro presenza militare nello spazio attraverso una serie di iniziative strategiche, tecnologiche e organizzative.
Espansione della Space Force e nuove dottrine operative
La United States Space Force (USSF), istituita nel 2019, ha adottato una nuova dottrina operativa nel 2023, delineando chiaramente le operazioni spaziali offensive e difensive, nonché il concetto di “Space Mobility & Logistics” (SM&L). Questa dottrina enfatizza la proiezione della potenza militare nello spazio, integrando le operazioni spaziali con i principi generali della guerra.

Nel febbraio 2024 è stata annunciata la creazione dello Space Futures Command, un nuovo comando della Space Force incaricato di analizzare le minacce future, sviluppare concetti operativi e condurre esercitazioni e simulazioni per garantire la superiorità spaziale nel lungo termine.

Proliferated Warfighter Space Architecture (PWSA)
La Space Development Agency (SDA), parte della Space Force, sta sviluppando la Proliferated Warfighter Space Architecture (PWSA), una costellazione di quasi 1.000 satelliti in orbita terrestre bassa (LEO) prevista per essere completata entro il 2026. Questa rete fornirà capacità avanzate di comunicazione, tracciamento di missili e sorveglianza, migliorando la resilienza e riducendo i costi rispetto ai tradizionali satelliti geostazionari.

Collaborazione con SpaceX e il programma Starshield
SpaceX, attraverso il programma Starshield (scudo stellare), sta collaborando strettamente con le agenzie militari statunitensi per fornire satelliti personalizzati per scopi di difesa e intelligence. Questi satelliti offrono capacità di tracciamento, ricognizione e allerta precoce per missili. Nel gennaio 2025, sono stati lanciati 22 nuovi satelliti Starshield come parte della missione NROL-167.

Investimenti. Per l’anno fiscale 2024, la Space Force ha richiesto un budget di 33,3 miliardi di dollari, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. La maggior parte dei fondi è destinata alla ricerca e sviluppo di nuovi sistemi satellitari, all’acquisizione di risorse e al mantenimento delle operazioni. Particolare attenzione è rivolta allo sviluppo di capacità di tracciamento per missili balistici e ipersonici, nonché alla costruzione di nuove costellazioni di comunicazione satellitare.

Sorveglianza spaziale: Space Fence
Il sistema Space Fence, operativo dal 2020, consente alla Space Force di tracciare una vasta gamma di oggetti in orbita terrestre, inclusi satelliti e detriti spaziali. Utilizzando radar avanzati, il sistema migliora la consapevolezza situazionale nello spazio e supporta le operazioni di difesa spaziale.

Proposta per una Space National Guard
Nel marzo 2025, è stata introdotta al Congresso la proposta di legge “Space National Guard Establishment Act”, mirata a creare una Space National Guard. Questa forza riservista avrebbe il compito di supportare le operazioni spaziali militari, fornendo personale e risorse aggiuntive in caso di necessità.

Gli Stati Uniti stanno intendono consolidare la loro posizione nello spazio come dominio militare strategico, attraverso investimenti significativi, innovazioni tecnologiche e riorganizzazioni strutturali, con l’obiettivo dichiarato di mantenere la superiorità spaziale.

CINA
La Cina sta perseguendo una strategia spaziale integrata che combina sviluppo tecnologico, riorganizzazione militare e cooperazione internazionale, con l’obiettivo di diventare una potenza spaziale dominante entro il 2050. Queste iniziative stanno ridefinendo gli equilibri strategici nello spazio e aumentando la competizione con gli Stati Uniti.

Satelliti Militari Avanzati La Cina utilizza satelliti come quelli delle serie Yaogan e Tian Lian per missioni di ricognizione e comunicazione. La costellazione satellitare Jian Bing, lanciata nell’agosto 2024, comprende satelliti a bassa orbita dotati di tecnologie avanzate per rilevare e analizzare segnali elettronici, potenziando le capacità di sorveglianza militare e di comunicazione.

Sistema di Navigazione Beidu Questo sistema è l’alternativa cinese al GPS e migliora la precisione delle operazioni militari.

Capacità Anti-Satellite Avanzate. La Cina ha investito in sistemi laser in grado di abbagliare o danneggiare i satelliti nemici, dimostrando di possedere la tecnologia per implementare sistemi anti-satellite operativi.

Tecnologie di Rifornimento in Orbita. Nel gennaio 2024, la Cina ha lanciato il satellite Shijan 25, in grado di rifornire altri satelliti in orbita, offrendo vantaggi nel prolungare la durata delle apparecchiature e ottimizzare le risorse. Sebbene gli Stati Uniti siano stati pionieri in questo campo, la velocità con cui la Cina ha recuperato terreno sottolinea la sua determinazione.

Tecnologie Stealth. La Cina sta investendo massicciamente nella discrezione delle sue apparecchiature spaziali, sviluppando satelliti e missili con capacità super stealth in grado di eludere i sistemi di rilevamento convenzionali.

Nascita della PLA Aerospace Force
Nel 2024, la Cina ha istituito la People’s Liberation Army Aerospace Force (PLAAF), una forza armata dedicata esclusivamente alla guerra spaziale. Questa nuova entità consolida il controllo su tutti i satelliti militari, i sistemi di comando e controllo (C4ISR), i lanciatori e le infrastrutture spaziali, precedentemente gestiti dalla Strategic Support Force. La PLAAF gestisce oltre 245 satelliti militari, inclusi quelli per navigazione (BeiDou), comunicazioni criptate, sorveglianza radar e ottica, segnali elettronici (ELINT/SIGINT) e allerta precoce .

Capacità anti-satellite e manovre orbitali
La Cina ha sviluppato capacità avanzate di guerra spaziale, tra cui armi anti-satellite (ASAT) e tecnologie per operazioni di prossimità orbitale. Satelliti come Shijian-17 e Shijian-21 sono stati osservati eseguire manovre complesse, tra cui il “dogfighting” orbitale, che simula combattimenti nello spazio. Queste attività hanno destato preoccupazione nella Space Force statunitense, che le considera segnali di una potenziale escalation militare nello spazio.

Ambizioni lunari e cooperazione internazionale
La Cina, in collaborazione con la Russia, sta sviluppando l’International Lunar Research Station (ILRS), una base lunare permanente prevista per il 2035. Il progetto include la costruzione di un reattore nucleare sulla superficie lunare per fornire energia alla base, oltre all’utilizzo di grandi pannelli solari. La missione Chang’e-8, prevista per il 2028, sarà fondamentale per testare le tecnologie necessarie per la base lunare. La Cina mira anche a coinvolgere 50 paesi, 500 istituzioni accademiche e 5.000 ricercatori nel progetto ILRS .

Costellazioni satellitari e competizione con Starlink. La Starlink cinese
Per contrastare la rete Starlink di SpaceX, la Cina sta sviluppando la “Thousand Sails Constellation”, una megacostellazione di oltre 15.000 satelliti in orbita terrestre bassa (LEO) per fornire copertura internet globale. Il primo lotto di 108 satelliti è previsto per il lancio entro il 2025, con l’obiettivo di completare la rete entro il 2030. Questa iniziativa ha significative implicazioni militari, offrendo capacità di comunicazione resilienti e potenzialmente interferendo con le reti satellitari avversarie.

Sviluppo di tecnologie counter-space
La Cina sta investendo nello sviluppo di tecnologie “counter-space”, tra cui armi cinetiche, laser ad alta energia e sistemi di guerra elettronica per disturbare, degradare o distruggere le capacità spaziali avversarie. Queste capacità includono anche la possibilità di attacchi cibernetici contro infrastrutture spaziali e terrestri .

Reazioni internazionali e preoccupazioni
Il generale Chance Saltzman, capo della US Space Force, ha espresso allarme per la rapida espansione delle capacità spaziali cinesi, sottolineando il rischio crescente di conflitti orbitali. La Cina, tuttavia, sostiene che le sue attività spaziali sono di natura pacifica e accusa gli Stati Uniti di essere i principali promotori della militarizzazione dello spazio .

RUSSIA
Satelliti Militari e per Immagini. La Russia utilizza satelliti come Persona e Bars M essenziali per la produzione di immagini in ambito militare.

Sistema di Navigazione Glonas. Questo è l’equivalente russo del GPS e guida missili e truppe.

Sistema di Allerta Precoce Nucleare. Il programma Tundra fornisce un sistema di allerta precoce contro gli attacchi nucleari. I satelliti di questo programma sono posizionati in orbite geostazionarie e sono dotati di sensori a infrarossi avanzati per rilevare il calore emesso da missili ed esplosioni nucleari.

Satelliti per Comunicazioni Sicure. Satelliti come Raduga e Blagovest garantiscono comunicazioni sicure.

Tecnologie Anti-Satellite. La Russia sta concentrando i suoi sforzi sulle tecnologie anti-satellite per interrompere i sistemi spaziali nemici. Nel novembre 2021, ha effettuato un test missilistico anti-satellite distruggendo uno dei suoi satelliti.
La Russia sta testando e implementando armi spaziali avanzate, tra cui:
Satelliti manovrabili. Il satellite militare Kosmos-2553 ha recentemente effettuato manovre orbitali dopo due anni di inattività, suggerendo capacità di attacco o difesa in orbita bassa .
Simulazioni di attacchi orbitali. Satelliti russi hanno eseguito manovre coordinate per circondare e isolare altri satelliti, dimostrando la capacità di neutralizzare assetti spaziali avversari .
Sistemi missilistici S-500. Questo sistema avanzato di difesa aerea è progettato per intercettare missili balistici e potenzialmente satelliti in orbita bassa. Tuttavia, il suo debutto operativo in Ucraina ha mostrato limitazioni contro missili come l’ATACMS .

Preoccupazioni per armi spaziali nucleari
L’intelligence statunitense ha espresso preoccupazioni riguardo allo sviluppo da parte della Russia di satelliti armati con testate nucleari, progettati per disabilitare intere costellazioni satellitari nemiche attraverso impulsi elettromagnetici (EMP). Questo rappresenterebbe una minaccia significativa per le infrastrutture spaziali globali .

La Russia gestisce circa 220 satelliti scientifici e applicativi.
Sono in corso ampliamenti in cinque siti russi per aumentare la produzione di motori a combustibile solido, suggerendo un’intenzione di potenziare le capacità missilistiche, comprese quelle spaziali .

Per il 2025, la Russia ha stanziato un budget militare di 175,5 miliardi di dollari, pari al 6,31% del PIL, con l’obiettivo di migliorare la produzione di nuove armi e attrezzature militari. La perdita di accesso a tecnologie avanzate a causa delle sanzioni è compensata dalla crescente collaborazione con la Cina per forniture critiche.

Collaborazione Russia-Cina
Come già accennato, intendono costruire una stazione internazionale di ricerca lunare entro il 2030 in collaborazione. Questa base permanente, prevista vicino al Polo Sud lunare, potrebbe fungere da piattaforma per missioni di esplorazione più distanti. In generale, sia la Cina che la Russia, come gli Stati Uniti, stanno investendo massicciamente in tecnologie spaziali, incluse quelle capaci di interrompere o distruggere i satelliti nemici. Questo include lo sviluppo di armi spaziali in piena espansione per ottenere la sovranità nello spazio. Vengono prese in considerazione diverse metodologie di attacco in un potenziale conflitto spaziale, tra cui missili anti-satellite, attacchi informatici volti a prendere il controllo dei satelliti, e armi ad energia diretta come i laser.

Conseguenze ambientali e psicologiche
Si è ormai inaugurata una vera e propria geopolitica dello spazio. L’orbita terrestre potrebbe diventare pericolosa anche per missioni scientifiche, umanitarie o turistiche.
La percezione dello spazio come “nuovo teatro di guerra” cambierebbe la narrativa umana sull’esplorazione, generando paura e incertezza sul futuro.

Una guerra nello spazio non sarebbe confinata “lì sopra”, ma avrebbe effetti devastanti “quaggiù”, sulla nostra vita quotidiana, sull’economia globale, sull’equilibrio strategico e sull’ambiente spaziale per le generazioni future. La comunità internazionale dovrebbe discutere attivamente della necessità di trattati aggiornati per prevenire la militarizzazione e il conflitto nello spazio.

(*) L’effetto Kessler è uno scenario ipotizzato dallo scienziato NASA Donald J. Kessler. Descrive una reazione a catena in cui la densità di detriti spaziali in orbita terrestre diventa così alta che le collisioni tra oggetti generano ancora più detriti. Questi nuovi frammenti aumentano esponenzialmente la probabilità di ulteriori collisioni, creando un effetto a cascata. Il rischio finale è che intere regioni orbitali (specialmente l’orbita bassa terrestre – LEO) diventino talmente pericolose e piene di detriti da renderle inutilizzabili per i satelliti e le missioni spaziali.
(**) Il Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967 (Outer Space Treaty), pilastro del diritto spaziale internazionale, stabilisce principi fondamentali con implicazioni militari cruciali. Ecco gli aspetti principali:
1. Divieto di armi di distruzione di massa (ADM) nello spazio

  • Articolo IV vieta il posizionamento di armi nucleari o altre ADM in orbita, sulla Luna o su altri corpi celesti.
  • Limite: Non bandisce altre armi convenzionali o sistemi dual-use (militari/civili).

2. Demilitarizzazione della Luna e dei corpi celesti

  • L’uso di basi spaziali per scopi militari è proibito (es. installazione di fortificazioni o test di armi).
  • Eccezione: Le attività scientifiche a fini pacifici possono coinvolgere militari (es. astronauti militari).

3. Uso pacifico dello spazio

  • Articolo III impone che lo spazio sia esplorato “per il bene di tutti i paesi”, ma non vieta esplicitamente tecnologie militari non aggressive (es. satelliti spia, comunicazioni militari).

4. Responsabilità degli Stati

  • Gli Stati sono responsabili delle attività spaziali di enti pubblici e privati (Articolo VI), incluso l’uso militare di satelliti.
  • Esempio: Un attacco cinetico anti-satellite (ASAT) potrebbe violare il principio di “cooperazione internazionale”.

5. Divieto di appropriazione nazionale

  • Articolo II vieta rivendicazioni di sovranità su corpi celesti, impedendo basi militari esclusive (es. su Marte).

Punti critici e sfide moderne

  • Ambiguità sulle armi convenzionali: Il trattato non regola i sistemi ASAT o armi dirette a energia (laser).
  • Satelliti militari: Consentiti, ma diventano bersagli in scenari di conflitto (es. guerra in Ucraina: minacce ai satelliti Starlink).
  • Nuove tecnologie: Progetti come lo Space Force USA o i test cinesi di veicoli ipersonici sfidano l’interpretazione del trattato.

Il trattato del 1967 ha impedito una corsa alle armi nucleari nello spazio, ma lascia margini per attività militari “grigie”. L’assenza di norme su cyberwarfare spaziale e armi convenzionali rende necessari aggiornamenti per evitare conflitti orbitali.

© COPYRIGHT Seminare domande
divieto di riproduzione senza citazione della fonte

canale telegram di Seminare domande
https://t.me/Seminaredomande

Iscriviti per ricevere notifica ad ogni nuovo articolo